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Europa, scelta strategica

16 ott 2012
Europa, scelta strategica
L’avvio dei negoziati con le Istituzioni Europee è una necessità ed un’urgenza che il nostro Paese dovrà affrontare celermente. Il nuovo governo, vista la gravità della crisi in corso, non potrà esimersi dall’affrontare i grandi temi dell’integrazione nel nuovo contesto politico internazionale e i riflessi economici legati ad esso. La nostra coalizione lavorerà per dare piena attuazione all'Accordo di Cooperazione e Unione Doganale e più in generale al grande tema della cittadinanza europea. In assenza di un passaggio delicato come quello citato sarà impossibile per la nostra Repubblica sostenere e potenziare l'economia del territorio, sviluppare accordi commerciali in ambito internazionale e rilanciare l'immagine della nazione. Per il nostro partito non si tratta di un passo dettato dall’urgenza, bensì di una posizione strategica che da anni oramai sosteniamo con forza e vigore. Abbiamo agito e riflettuto spesso in solitudine, pagando lo scotto e lo scetticismo dei nostri interlocutori, “annebbiati” da una situazione economica che sino a poco tempo fa, volgeva al sereno. Ecco perché oggi possiamo, senza alcuna presunzione, assumere il ruolo di forza trainante in questo processo. E’ la nostra storia a fornirci gli strumenti, non certo una teorica superiorità intellettuale che mai ci sogneremo di millantare. Il senso di appartenenza alla storia e alla cultura europea costituisce l’humus della nostra identità socialista. Oggi questa caratteristica particolare, può e deve diventare una risorsa per tutti. Del resto si è oramai compreso che la formula isolazionista, non è più in grado di garantire al nostro Paese benessere e solidità. I problemi economici che stiamo vivendo ne sono la dimostrazione più lampante. La nostra sopravvivenza poggerà le basi sulla relazione e l’armonia che saremo in grado di costruire con gli altri paesi europei, dalla positività del dialogo che imposteremo con essi ed ovviamente dall’adesione di alcune regole fondamentali che le istituzioni di Bruxelles da tempo ci chiedono. Tutto ciò non produrrà un indebolimento della nostra sovranità, anzi ne amplificherà i tratti essenziali. Solo seguendo questa strada potremo cogliere le innumerevoli opportunità oggi precluse dalla “chiusura” internazionale. Si pensi al vantaggio per le nostre imprese che potranno lavorare con maggiore snellezza sul mercato UE. Con un sistema di relazioni aperte, anche la fiscalità leggera che ci contraddistingue, potrà concretamente divenire il volano attrattivo per un’imprenditorialità seria e capitali esteri virtuosi.
Senza contare i vantaggi per i nostri giovani in tema di studio o l’accesso ai fondi europei per la realizzazione delle infrastrutture. E’ evidente che l’analisi “costi- benefici” derivanti dall’apertura, per San Marino si presenta favorevole sia nel presente, sia nella dimensione prospettica in divenire. Non a caso siamo l’unico partito che si è speso, anche in tempi non sospetti, per avanzare proposte concrete per il percorso di adesione alla UE. Nei prossimi mesi, sosterremo con forza il comitato referendario pro Europa, ne difenderemo l’auspicabile esito positivo, e ci adopereremo con tutte le energie affinché venga dato corso alle procedure burocratiche con serietà e speditezza. Ecco perché ci candidiamo a divenire sempre più, forza garante per le riforme, motore trainante per il cambiamento responsabile.

di Francesco Morganti

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