In chiusura di Comma torna l'appello della Reggenza, “un messaggio opportuno e necessario” - per Alessandro Mancini, che però chiede: può la condivisione di un'emergenza certificare il cambio di passo? Non percepisce un vero cambiamento in maggioranza. Manca autocritica – dice - rispetto agli errori commessi. Lo preoccupa che quanto successo prima del 23 maggio non succeda più. Attacca poi una politica estera “inesistente”, incapace – accusa – di risolvere la questione targhe. “Il governo dimostri di essere in grado di governare, altrimenti si ridia la parola ai cittadini”. La politica delle alleanze potrà esserci con chiunque – conclude – con il presupposto che ci sia un'evidente smarcatura dal passato. Se è vero che qualcosa è cambiato, Tony Margiotta sottolinea che il metodo adottato negli ultimi due mesi per risolvere le emergenze era alla base del programma elettorale di Adesso.sm. Nel mirino un governo che non ha portato leggi che potessero cambiare il paese. Fa un lungo elenco dei comparti in difficoltà, dal turismo alla sanità. Anche per Matteo Zeppa la collaborazione è stata dettata dall'urgenza. “Vediamo – provoca - se è iniziata una nuova fase”, ricordando che l'opposizione attende ancora i propri membri nel cda di Cassa. Il reperimento delle risorse finanziarie è uno dei grandi nodi da sciogliere e il Consigliere di Rete parla di possibili investitori iraniani pronti “con bancali di cartamonete da 500 euro”, che avrebbero chiesto come contropartita passaporti diplomatici a vita. Dice di aver segnalato la cosa e di non essere il solo. “Non abbiamo – avverte - gli anticorpi”. “La condivisione – dice Luca Boschi - non può essere fatta a seconda delle convenienze politiche. Se non facciamo squadra – avverte - questo paese non lo salviamo più”. I cittadini chiedono se e quando cadrà il Governo ma per Boschi la domanda più importante è “se il paese ce la farà e come”. Servono riforme, e Civico10 si dice deluso perché scelte strutturali non sono arrivate. “Non ci interessa – dice Boschi - scaldare la sedia per altri due anni e mezzo ma dare soluzioni al paese”. Ed è su questo che si gioca la tenuta della maggioranza. Civico 10 ha posto per andare avanti salvaguardia del sistema, progetto npl, e reperimento delle risorse finanziarie. Chiede al Governo di guardarsi negli occhi e verificare se ci sono le condizioni per proseguire.
La vicenda Cis non è ancora conclusa, certi poteri “sono stati smantellati” - dice Giuseppe Morganti “ma la battaglia non è finita”. Sul tappeto ci sono problemi “altrettanto gravi e che vanno affrontati”. Fa sue le parole di Ciacci: “Non accetteremo collaborazioni – dice - se ci porteranno alla restaurazione di quei poteri”. Sul no alla “restaurazione” di Ciacci si allinea anche Stefano Canti: “ Su questo troverà nella Democrazia Cristiana un alleato disponibile e credibile perché sono due anni – afferma - che con il Movimento Rete facciamo battaglie”. E dice anche sì alle azioni di responsabilità contro chi ha creato il dissesto di CIS e precedenti vertici di Banca Centrale. Presenta quindi un ordine del giorno firmato da tutta l'opposizione che dà mandato al Governo di costituire immediatamente l'Eccellentissima Camera parte civile nei processi penali nei confronti di tutti gli indagati per i fatti del Cis e di richiedere sequestri cautelativi.
Eva Guidi in chiusura di comma si sofferma sulla ricerca dei finanziamenti guidata da due parole d'ordine: sostenibilità e trasparenza. Si farà debito per gli investimenti – assicura - non per pagare la spesa corrente. Riguardo ai timori sugli anticorpi, “li abbiamo – dice - e sono forti”, grazie al monitoraggio continuo degli organismi preposti.
Si chiude quindi il dibattito, aperto nella sessione di giugno, sui due pdl di iniziativa popolare su sostegno ai figli nascituri e sull'interruzione volontaria di gravidanza. La politica, che aveva già dimostrato maturità nell'affrontare questo delicato tema, procede sulla stessa strada, “in maniera non ideologica ma laica” afferma Enrico Carattoni. C'è la volontà di arrivare ad una legge che affronti la questione a 390 gradi, senza ipocrisie, attingendo il buono di entrambi i progetti. Anche Giancarlo Venturini invita l'aula a superare le ideologie, partendo però dalla premessa che la vita va tutelata in ogni sua forma fin dal suo concepimento. Non sarà facile per la politica riuscire a trovare una sintesi. La cercherà in Commissione. Marica Montemaggi chiede un approccio trasversale e sollecita il Comitato scientifico di bioetica a dare un proprio parere, dicendosi dispiaciuta che non abbia ancora affrontato la materia, fornendo alla politica i mezzi per legiferare. Emmanuel Gasperoni ricorda che il comitato è organo di emanazione consiliare, “ il braccio armato e altamente tecnico delle istituzioni” e si chiede come mai non si sia più riunito da ottobre dell'anno scorso, nonostante il rinnovo del capitolo di spesa in finanziaria. Come presidente della quarta Commissione si dice disponibile a fornire un'audizione per rimetterlo in modo su temi così cruciali.
Si arriva quindi alle dimissioni di Fiorini. Il Consigliere di RF ricostruisce i fatti, “sono stato aggredito da Roberto Ciavatta in ufficio di presidenza – racconta - in maniera offensiva e volgare. Non in una lite furibonda ma in un'aggressione unilaterale che non ha ricevuto censure”. I membri di opposizione presenti – dice - “lo hanno autorizzato a comportarsi così, giustificandolo, solo per interessi di breve temine, per un futuro leader che potrà dispensare gratitudine”. Un atteggiamento che definisce pusillanime. “Quando – chiede - abbiamo tutti iniziato ad essere assuefatti rispetto a questa deriva?” E' un invito ad una riflessione “necessaria sul livello di accettazione generale del modo di fare politica, perché il quadro istituzionale – rimarca - è un patrimonio per il nostro stato, che vive di riti e tradizioni”. Si apre quindi un dibattito molto partecipato. 45 gli iscritti a parlare.