Il Partito dei Socialisti e dei Democratici, incaricato per la risoluzione della crisi, deve arrivare a Palazzo alle 13, come stabilito dalla Reggenza, ma lo anticipa una delegazione del PDCS, che alle 11 sale sul Pianello e chiede di essere ricevuta dai Capi di Stato.
A loro manifestano la preoccupazione per la piega cha sta prendendo la conclusione del mandato ufficiale, la formazione di un governo che presenta grosse difficoltà dal punto di vista numerico, e fanno appello alla Reggenza perché venga presa in seria considerazione la disponibilità della DC per la formazione di un governo istituzionale di responsabilità, in accordo, aggiunge la DC, con i percorsi di coalizione già avviati. Questo per dare una risposta immediata alle principali emergenze del Paese.
E’ la conferma di una posizione già assunta nei giorni scorsi a cui si aggiunge una novità: la diffusione di una nota dei tre consiglieri del PSD considerati “ribelli”, con la quale Fabio Berardi, Denise Bronzetti e Roberto Raschi rivolgono a loro volta un appello a tutte le forze politiche perché mettano da parte logiche particolari e con spirito di servizio valutino la possibilità di dare vita ad un esecutivo di solidarietà nazionale che possa far superare questo momento difficile e favorire, così, la ripresa di un sereno confronto politico.
Posizioni che segnano il colloquio della Reggenza con il partito incaricato.
Un dialogo che dura ben due ore e che si incentra proprio sulle condizioni per la risoluzione della crisi. I Reggenti hanno a lungo interrogato i vertici del PSD per valutare l’esito delle consultazioni condotte sia durante il mandato esplorativo e sia durante quello ufficiale. Per verificare come la legge qualificata prevede, sia stato raggiunto un accordo per la formazione del nuovo Governo.
Il PSD non ha avuto esitazioni nel confermare l’esito positivo del mandato ufficiale e la Reggenza ha quindi fissato il termine per la presentazione del programma di governo e dei nomi dei candidati per la nomina a membri del Congresso di Stato. Venerdì 11, alle 18 e 30, i Socialisti e Democratici dovranno tornare a palazzo e chiudere così definitivamente la crisi
A loro manifestano la preoccupazione per la piega cha sta prendendo la conclusione del mandato ufficiale, la formazione di un governo che presenta grosse difficoltà dal punto di vista numerico, e fanno appello alla Reggenza perché venga presa in seria considerazione la disponibilità della DC per la formazione di un governo istituzionale di responsabilità, in accordo, aggiunge la DC, con i percorsi di coalizione già avviati. Questo per dare una risposta immediata alle principali emergenze del Paese.
E’ la conferma di una posizione già assunta nei giorni scorsi a cui si aggiunge una novità: la diffusione di una nota dei tre consiglieri del PSD considerati “ribelli”, con la quale Fabio Berardi, Denise Bronzetti e Roberto Raschi rivolgono a loro volta un appello a tutte le forze politiche perché mettano da parte logiche particolari e con spirito di servizio valutino la possibilità di dare vita ad un esecutivo di solidarietà nazionale che possa far superare questo momento difficile e favorire, così, la ripresa di un sereno confronto politico.
Posizioni che segnano il colloquio della Reggenza con il partito incaricato.
Un dialogo che dura ben due ore e che si incentra proprio sulle condizioni per la risoluzione della crisi. I Reggenti hanno a lungo interrogato i vertici del PSD per valutare l’esito delle consultazioni condotte sia durante il mandato esplorativo e sia durante quello ufficiale. Per verificare come la legge qualificata prevede, sia stato raggiunto un accordo per la formazione del nuovo Governo.
Il PSD non ha avuto esitazioni nel confermare l’esito positivo del mandato ufficiale e la Reggenza ha quindi fissato il termine per la presentazione del programma di governo e dei nomi dei candidati per la nomina a membri del Congresso di Stato. Venerdì 11, alle 18 e 30, i Socialisti e Democratici dovranno tornare a palazzo e chiudere così definitivamente la crisi
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