Un raccordo importante fra esecutivo e forze politiche per il rispetto del programma adottato, previsto dall’accordo per il governo straordinario. Così le tre forze di maggioranza definiscono il gruppo di lavoro chiamato a coordinare le sei sedi di confronto e verificare la rispondenza dell’azione dell’esecutivo agli obiettivi prefissati. Non è un organismo istituzionale, spiegano i vertici dei tre partiti, né una supersegreteria, come è stato detto e neppure una nona segreteria di Stato, non avrà poi costi diretti a carico dello stato. Nello specifico i tre componenti del gruppo di lavoro, Fausta Morganti, Antonello Bacciocchi e Pasquale Valentini, sono dipendenti pubblici distaccati al nuovo incarico; per Antonio Volpinari, nominato coordinatore del gruppo, non è previsto alcun emolumento, spiega la maggioranza. L’organismo avrà una disponibilità economica ben definita, di 25 mila euro, per sostenere i costi della sua attività. Nient’altro. Il gruppo avrà solo il compito di coordinare l’attività propositiva delle sei sedi di confronto, una per ogni obiettivo indicato nell’accordo, e rilevare eventuali ritardi. Non solo non è un organo istituzionale – spiega la maggioranza – ma non avrà neppure funzioni decisionali, che spettano unicamente all’esecutivo. Precisazioni che le tre forze della coalizione hanno sentito il bisogno di fare; in questi giorni – hanno dichiarato – si è sentito e letto di tutto, è il caso di fare chiarezza. Allo stesso tempo – proseguono – c’è la necessità di fare presto. Nell’accordo di governo, infatti, si sono indicati obiettivi e scadenze, fin dal mese di febbraio. Legge elettorale, collocazione nel contesto internazionale, economia, finanza pubblica, stato sociale e previdenza i tempi indicati nell’accordo: su questi – assicura il governo – cercheremo il massimo confronto e la più ampia condivisione sia con le altre forze politiche che con le rappresentanze sociali ed economiche del paese, in un atteggiamento di massima apertura. Le prime questioni che saranno al vaglio del gruppo di coordinamento: l’accordo di cooperazione con la Repubblica Italiana, che sarà portato subito nelle sedi di confronto, e, entro febbraio, il provvedimento che istituirà l’authority in campo sanitario. Siamo certi – affermano gli esponenti della coalizione – di essere adempienti alle scadenze che ci siamo dati.
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