Con 39 voti a favore e 18 contrari, l’assemblea consiliare ha approvato l’ordine del giorno presentato dalla maggioranza. Un documento nel quale si prende atto positivamente del lavoro svolto, nell’ottica di una definizione della complessa problematica, si ribadisce in via prioritaria la necessità di dare immediata attuazione alla deliberazione che la prosecuzione della concessione di esercizio dei giochi in favore della Giochi San Marino SpA, avvenga secondo quanto previsto dall’articolo 19 della convenzione del 25 ottobre 2001 e regolamento allegato e fino alla naturale scadenza e senza impegni per il suo rinnovo; conferma il mandato al Congresso di Stato di procedere alla rinegoziazione degli altri aspetti della convenzione, nel rigoroso rispetto degli indirizzi contenuti nell’Ordine del Giorno del 6 maggio 2005 e ribadisce il mandato al Governo di elaborare una proposta di revisione della legge, che chiarisca in via di definizione la differenza fra giochi della sorte e giochi di azzardo, non anticipando la sua regolamentazione prima di una riflessione complessiva sull’attività dei giochi e sul ruolo che tale attività può avere nello sviluppo economico e sociale del nostro paese. Un lungo ordine del giorno, frutto di una mediazione tra le forze della maggioranza, arrivato proprio alle ultime battute del lungo dibattito parlamentare. Respinti invece gli altri due ordini del giorno presentati, il primo da Alleanza Popolare, nel quale si proponeva di impegnare il Governo fin d’ora a non rinnovare la convenzione alla scadenza, individuando le soluzioni più idonee a tutela dei dipendenti della società e si riservava azioni legali contro la Giochi San Marino per un risarcimento dei danni causati dagli inadempimenti contrattuali. Documento respinto con 37 voti contrari, 16 a favore, 2 astenuti e 1 non votante. Non accolto neppure quello presentato dai Sammarinesi per la Libertà e Alleanza Nazionale, al quale hanno aderito anche Gruppo Federativo Socialista e Popolari. In questo terzo ordine del giorno si proponeva di impegnare il Governo a non rilasciare nuove licenze, a non stipulare nuove convenzioni e a non prorogare quelle in essere fino alla celebrazione dei referendum e a prendere le opportune iniziative per tutelare tutti i lavoratori occupati in società che operano in questo settore. In questo caso l’esito della votazione ha visto 33 consiglieri contrari, 22 favorevoli e 1 astenuto.
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