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Governo al lavoro per la riorganizzazione dello staff politico dei dicasteri

Si ragiona sull'introduzione di una una nuova figura in sostituzione del direttore di dipartimento. Interventi - spiegano dal Governo - “a saldo zero rispetto ai costi”

di Monica Fabbri
1 ago 2024
Congresso di Stato
Congresso di Stato

Congresso di Stato alle prese con la bozza di un Decreto Delegato sulla prima fase della riorganizzazione dello staff politico dei dicasteri. Si vuole superare entro l'anno il “direttore di dipartimento” introducendo una nuova figura che potrebbe essere chiamata “capo staff”, nominata direttamente dal Segretario di Stato e reclutata o dal settore privato, indipendentemente dalle liste di avviamento al lavoro, o fra soggetti già alle dipendenze del Settore Pubblico Allargato. Assumerebbe anche una funzione politica, con la possibilità di sostituire – su formale delega e in particolari casi – il Segretario di Stato nelle commissioni. Insomma, una sorta di vice ministro. Tra i suoi compiti la collaborazione alla definizione degli obiettivi valutando l'impatto normativo e analizzando costi-benefici, e l'organizzazione delle risorse umane.

Si ragiona anche sulla possibilità di sostituire l'attuale staff di comunicazione con una figura dedicata per ogni Segreteria. Successivo passo sarà l'individuazione di un budget per la gestione del personale e delle attività afferenti a ciascun dicastero. Si tratta, come dicevamo, di una bozza, che andrà dunque discussa e che quindi potrebbe essere rivista nelle sue parti, così come il nome di “capo staff”, ancora da definire. Così come sono in corso di valutazione le sue funzioni.

l tutto rientra nelle linee del programma di Governo, in cui si parla di una norma “non più rinviabile” su modalità e compiti delle figure in staff alle Segreterie, “per migliorare efficacia e operatività nel tempo, prevedendo anche l'introduzione di nuove figure politiche”. Prevista anche la revisione degli organici dei dipartimenti e – se necessario – il loro numero, per dotarli delle competenze necessarie all'operatività. E dal Congresso spiegano che si lavora ad una riorganizzazione “a saldo zero rispetto ai costi”.





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