Una serata partecipata dove non è mancato il confronto, anche acceso, su uno dei temi caldi del momento, vale a dire il progetto dell'Istituto Finanziario Pubblico e rappresentanti di PSD, DC e AP insieme al segretario alle finanze Felici a spiegarne gli obiettivi. dal coordinatore di AP Nicola Renzi individuata una duplice finalità, da un lato, impegnare al meglio il patrimonio dello stato – stando anche alle raccomandazioni che vengono dalla spending review – ma insieme anche finanziare lo sviluppo. Apertura al confronto, ha garantito per migliorare lo strumento.
Un doppio obiettivo ribadito anche dal segretario del PSD, Gerardo Giovagnoli: “Far quadrare il bilancio e, insieme, guardare allo sviluppo”, dando garanzie alle cittadinanza. L'istituto, per Giovagnoli, non modificherà le modalità di alienazione dei beni dello stato; si tratta di prevedere uno strumento che, per competenze e dal punto di vista organizzativo si occupi del gestire al meglio il patrimonio dello stato.
Su questo insiste anche il segretario de PDCS, Marco Gatti: “La spendig review indica sì i risparmi, ma prima ci chiede un ripensamento della struttura di enti e pubblica amministrazione”. Chiarezza anche sui punti contestati dalle opposizioni: “Non si tratterà di una smobilitazione del patrimonio pubblico, né di finanziare debito, non è quella la strada che vogliamo prendere”.
Annamaria Sirotti
Un doppio obiettivo ribadito anche dal segretario del PSD, Gerardo Giovagnoli: “Far quadrare il bilancio e, insieme, guardare allo sviluppo”, dando garanzie alle cittadinanza. L'istituto, per Giovagnoli, non modificherà le modalità di alienazione dei beni dello stato; si tratta di prevedere uno strumento che, per competenze e dal punto di vista organizzativo si occupi del gestire al meglio il patrimonio dello stato.
Su questo insiste anche il segretario de PDCS, Marco Gatti: “La spendig review indica sì i risparmi, ma prima ci chiede un ripensamento della struttura di enti e pubblica amministrazione”. Chiarezza anche sui punti contestati dalle opposizioni: “Non si tratterà di una smobilitazione del patrimonio pubblico, né di finanziare debito, non è quella la strada che vogliamo prendere”.
Annamaria Sirotti
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