Una serata partecipata dove non è mancato il confronto, anche acceso, su uno dei temi caldi del momento, vale a dire il progetto dell'Istituto Finanziario Pubblico e rappresentanti di PSD, DC e AP insieme al segretario alle finanze a spiegarne gli obiettivi. Felici ribadisce i tre punti del progetto di legge: restano fermi i 2/3 della maggioranza per l'alienazione dei beni, L'ifp non è legato a coprire le spese ma a creare investimenti; e non è un carrozzone dalmomento che si tratta di un rapporto di lavoro di carattere privatistico. Dal coordinatore di AP Nicola Renzi individuata una duplice finalità, da un lato, impegnare al meglio il patrimonio dello stato – stando anche alle raccomandazioni che vengono dalla spending review – ma insieme anche finanziare lo sviluppo. Apertura al confronto, ha garantito per migliorare lo strumento.
Un doppio obiettivo ribadito anche dal segretario del PSD, Gerardo Giovagnoli: “Far quadrare il bilancio e, insieme, guardare allo sviluppo”, dando garanzie alle cittadinanza. L'istituto, per Giovagnoli, non modificherà le modalità di alienazione dei beni dello stato; si tratta di prevedere uno strumento che, per competenze e dal punto di vista organizzativo si occupi del gestire al meglio il patrimonio dello stato.
Su questo insiste anche il segretario de PDCS, Marco Gatti: “La spendig review indica sì i risparmi, ma prima ci chiede un ripensamento della struttura di enti e pubblica amministrazione”. Chiarezza anche sui punti contestati dalle opposizioni: “Non si tratterà di una smobilitazione del patrimonio pubblico, né di finanziare debito, non è quella la strada che vogliamo prendere”.
Giovanna Bartolucci
Un doppio obiettivo ribadito anche dal segretario del PSD, Gerardo Giovagnoli: “Far quadrare il bilancio e, insieme, guardare allo sviluppo”, dando garanzie alle cittadinanza. L'istituto, per Giovagnoli, non modificherà le modalità di alienazione dei beni dello stato; si tratta di prevedere uno strumento che, per competenze e dal punto di vista organizzativo si occupi del gestire al meglio il patrimonio dello stato.
Su questo insiste anche il segretario de PDCS, Marco Gatti: “La spendig review indica sì i risparmi, ma prima ci chiede un ripensamento della struttura di enti e pubblica amministrazione”. Chiarezza anche sui punti contestati dalle opposizioni: “Non si tratterà di una smobilitazione del patrimonio pubblico, né di finanziare debito, non è quella la strada che vogliamo prendere”.
Giovanna Bartolucci
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