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In Aula la variazione di bilancio: disavanzo da 10 milioni a 9 e 5 milioni in più per accensione mutui e prestiti

Nella notte ratificato il decreto con le modifiche alla sanatoria

di Monica Fabbri
26 apr 2019
Eva GuidiIn Aula la variazione di bilancio: disavanzo da 10 milioni a 9 e 5 milioni in più per accensione mutui e prestiti
In Aula la variazione di bilancio: disavanzo da 10 milioni a 9 e 5 milioni in più per accensione mutui e prestiti

Alle due di mattina l'Aula chiude il comma sui decreti ratificando, fra le critiche dell'opposizione, la revisione delle norme in materia di infrastrutture strategiche e le modifiche della sanatoria. Nel mirino, dopo Renzi, torna Augusto Michelotti, che interviene sulle tolleranze per facilitare la vendita degli immobili. Proposta condivisa dagli ordini professionali, dopo mesi di mercato bloccato e l'attacco ad una sanatoria che non ha funzionato.

Passa anche il decreto che facilita gli insediamenti produttivi. Nasce per abbreviare i tempi di autorizzazione delle infrastrutture che il Congresso di Stato individuerà tramite delibera come strategiche. Ed è proprio contro la discrezionalità del Governo che si alza la voce dell'opposizione che critica quello che definisce il vizio di fondo del decreto. Dopo l'approvazione tutti a casa, lasciandosi con il buon proposito di cercare condivisioni sull'ordine del giorno sull'Europa, calendarizzato per le 12. Prima, però, arriva in Aula in prima lettura la variazione di bilancio.

Si procede in via anticipata rispetto alle tempistiche – spiega Eva Guidi - per la necessità di ridurre e riqualificare immediatamente la spesa. L'intervento complessivo supera i tre milioni, di cui 770.000 per maggiore utile d'esercizio previsto dall'A.A.S.S. Aumentano di 4 milioni e 300 mila le somme per il credito agevolato alle imprese, che passano da 14 milioni e 200 a 18 e 500. 5 milioni in più sono inoltri previsti per l'acquisto di beni immobili per sedi istituzionali. Troviamo modifiche anche nella pubblicazione dell'anagrafica debitori, con l'innalzamento della soglia minima da 20.000 a 50.000, per evitare di pubblicare il nome di chi non ha posizioni debitorie patologiche ma versa in uno stato di temporanea difficoltà. Il disavanzo finanziario per l'esercizio 2019, previsto inizialmente in 10 milioni e 200.000, passa a 9 milioni e 147.000 circa. La Guidi sottolinea che il progetto di legge potrebbe essere integrato, in seconda lettura, con provvedimenti finalizzati all'allineamento del bilancio dello Stato con i risultati del bilancio d'esercizio 2018 di Cassa di Risparmio.

Per la Dc non ha senso anticipare senza affrontare la situazione finanziaria del paese se non c'è un'emergenza contabile. “ E' anomalo”, dice Stefano Canti: Per Teodoro Lonfernini manca una politica di prospettiva, “è come viaggiare in mare aperto”, aggiunge Pasquale Valentini. Davide Forcellini chiede di sapere dove va a finire il milione tolto all'Iss mentre Giancarlo Capicchioni e Alessandro Mancini evidenziano che non sono state contabilizzate le variazioni in entrata ed uscita a seguito delle modifiche alla sanatoria. “È del tutto evidente – dice Mancini - che in seconda lettura ci troveremo di fronte ad una legge profondamente cambiata” ed accusa il Governo di incapacità di programmazione politica. Critiche anche allo stanziamento di 5 milioni per l'acquisto degli immobili, “servono ad evitare il pagamento di affitti fuori mercato” – risponde Alessandro Bevitori, che coglie il segnale positivo dell'aumento del credito agevolato, “ significa che gli imprenditori continuano ad avere fiducia nel sistema”. Alessandro Cardelli invita però ad una riflessione profonda sul sistema, sulle politiche di incentivazione fiscale, “per continuare ad essere un paese competitivo”.

Per Matteo Zeppa nel Pdl c'è un grande assente: i finanziamenti esteri, nel contesto di una variazione “di un bilancio lacrime e sangue riguardo alla liquidità di cassa”. Poi chiede se i 55 milioni presi a Bcsm verranno restituiti a giugno. “Se non lo fate – avverte - si crea un precedente pericoloso”. Matteo Ciacci si concentra sui provvedimenti a cui maggioranza e governo stanno lavorando come il sussidio di ultima istanza agli ultra 50enni senza più ammortizzatori sociali e fiscalità più agile per le piccole imprese esistenti. Interventi indispensabili che vanno finanziati. “Non possiamo nasconderci – ammette – ci sono altri temi come conti pubblici, liquidità, prestito a Bcsm”. Come trovare le risorse? Con rigore, lotta agli sprechi, interventi nella pa, ma anche attraverso sinergie con stati sovrani, in primis l'Italia. Sul fronte degli investimenti si guarda anche a possibili partners come Russia e Cina. Giuseppe Morganti sottolinea quello che definisce un elemento fondamentale: “Quando si ragiona sull'indebitamento occorre ricalibrarlo su politiche di sviluppo”. Legge poi come segnale positivo quello che arriva dalla pa “perché consente una razionalizzazione della spesa attraverso accordi frutto di condivisione sociale”. In seconda lettura verrà affrontata la capitalizzazione di Cassa, “per dovere economico e morale nei confronti paese. Impegniamoci tutti per dare un futuro al principale istituto economico del paese”. Sull'acquisto di beni immobili, “di fatto – spiega Stefano Palmieri – si sana una lacuna dello Stato riguardo ad esigenze di uffici e spazi adeguati”. Si parla di registro aeronautico, università, San Marino Innovation.


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