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In Consiglio è il giorno di nomine e Decreti

di Monica Fabbri
17 mar 2025
In Consiglio è il giorno di nomine e Decreti

Il Consiglio riparte dalle nomine, a partire dal membro effettivo del Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme: via libera dell'Aula a Fabio Elefante, professore di diritto pubblico e amministrativo presso l’università La Sapienza di Roma, la cui candidatura è stata avanzata in Ufficio di Presidenza. Elefante sostituisce Maria Alessandra Sandulli, da febbraio giudice della Corte Costituzionale Italiana. Incarico prestigioso a riprova, sottolinea la maggioranza, delle scelte di alto profilo compiute in seno all'organismo.

Le altre nomine: Gianluca Belluzzi Presidente del Collegio Sindacale della Banca Centrale; Roberto Raschi membro del Consiglio Direttivo dell’Ente di Stato dei Giochi; Daniele Gatti in sostituzione di Paride Neri nella Consulta Sociale e Sanitaria dell’ISS; Monica Francioni Segretario Generale della Commissione Nazionale Sammarinese per l’UNESCO; Marina Lazzarini quale membro della Commissione CSD Onu e Samuele Mazza nella Commissione per la Conservazione dei Monumenti e degli oggetti di Antichità e d’Arte.

Sull’Autorità Garante per l’Informazione Governo e maggioranza chiedono di soprassedere. Vengono approvati i nomi proposti da Consulta (Davide Gasperoni) e dalla minoranza (Luciano Freschetti). Matteo Botteghi e Gherardo Marrapese sono invece nominati membri dell'autorità ICT. In merito all'Autorità di Vigilanza dei Consumatori, la maggioranza chiede di soprassedere mentre viene approvato all'unanimità Marco Fiorini, proposto dall'opposizione. 

Si apre quindi il comma dei Decreti, ben 38. La proroga straordinaria dei termini di versamento dei contributi di gestione separata sposta la scadenza al 31 marzo ma solleva anche la questione dei “furbetti”. Emanuele Santi di Rete chiede di mettere un argine ai tanti – in maggior parte lavoratori autonomi e amministratori di società non residenti - che non versano i contributi. Fenomeno preoccupante e “non più sostenibile”. Lo dicono i numeri: “oltre 6 milioni di euro non pagati di gestione separata tra primo e secondo pilastro”, 2.500 contribuenti non in regola, tra residenti e non, “quasi la metà degli operatori economici”. Problema “atavico” che fa dello Stato – dice - un “cattivo riscossore”.

Il Governo ci sta lavorando: il Segretario alla Giustizia Stefano Canti comunica che sono in corso approfondimenti per studiare la miglior norma possibile. Obiettivo: recuperare il non versato e salvaguardare i versamenti, perché “tutelare le risorse pensionistiche – dice - significa difendere il futuro dei nostri giovani”.

Si passa poi alla regolamentazione dei flussi di migrazione per motivi di lavoro ed esigenze straordinarie. 300, nel 2025, il numero massimo di permessi di soggiorno stagionali: 275 per chi presta servizio nel settore turistico, alberghiero e commerciale; 25 per quello agricolo. 665, invece, i permessi di soggiorno temporanei. Tra i mestieri interessati c'è anche quello del fornaio, cui vengono riservati 5 permessi. Anche il macellaio è figura difficile da reperire – fanno notare Matteo Zeppa e Aida Maria Selva. Il Governo accoglie il suggerimento e tutta l'Aula acconsente: ai 665 permessi temporanei se ne sommano altri 5.

Si passa quindi al Decreto sul fabbisogno dei dipartimenti della Pubblica Amministrazione, affinché ogni Segreteria di Stato abbia una struttura dedicata. “Non supererà a pieno regime le 11 nuove posizioni” – assicura il Segretario agli Interni Andrea Belluzzi, ma per RF è uno spreco di denaro pubblico, “una spesa annuale di almeno 400.000 euro”. E' soprattutto sul principio che Nicola Renzi fa leva, definendolo “inaccettabile”. Ritiene che la pubblica amministrazione, così facendo, lavorerà peggio e sarà meno funzionale “perché stiamo parcellizzando le competenze”. Si sta seguendo una modalità “senza logica né ragionamento né visione”, “avrebbe avuto più senso intervenire sulle esigenze degli staff di Segreteria”, afferma Fabio Righi di Domani Motus Liberi.  “Stiamo creando dipartimenti che vanno nella direzione di strutture ministeriali vere e proprie”, chiarisce il Segretario, che taccia come provocazione gli emendamenti abrogativi di RF, tutti respinti: “Potevate fare interventi critici – afferma - ma avete confermato di essere il partito del no”. RF difende con forza la sua scelta, per “smontare articolo per articolo” un provvedimento che ritiene ispirato da “una logica spartitoria”, e “nessun consigliere di maggioranza – fa notare Enrico Carattoni – è intervenuto per sostenerlo”. L'Aula ratifica e passa all'Istituzione e modifica di Profili di Ruolo e alle variazioni al Secondo Fabbisogno Generale del Settore Pubblico Allargato. 




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