Guarda all'importanza di prevenire situazioni che potrebbero mettere in pericolo economia e sistema sanitario, il Pdcs. “Nessuno vuole limitare la libertà delle persone – afferma Gian Carlo Venturini - ma bisogna tenere conto dell'impennata dei contagi e salvaguardare la salute dei cittadini, garantendo allo stesso tempo l'operatività delle attività economiche ed evitando di dover arrivare a misure ancora più restrittive”. Anche Rete accoglie il decreto “con la consapevolezza che sia stato dettato dalla vertiginosa crescita dei contagi nelle ultime settimane”. “In questo difficile momento – osserva Alberto Spagni Reffi - è necessario prendere decisioni anche complesse, utilizzando gli strumenti a nostra disposizione, per tutelare la salute dei cittadini e la tenuta del sistema sanitario”.
Controcorrente DOMANI Motus Liberi che critica la mancata condivisione e contesta misure che “non tengono in sufficiente considerazione – precisano - l’impatto sulla vita delle persone”. Lo strumento del green pass, troppo limitante la libertà di movimento e fruizione di servizi, “in uno Stato – puntualizzano – dove oltre l’83% dei vaccinabili si è vaccinato”. Vaccinazione che per DML resta determinante ma è sulla frequenza ed intensità delle interazioni interpersonali che occorrerebbe interrogarsi, di qui l'invito alla prudenza.
“Facciamo i politici, non siamo esperti di malattie e vaccini, ci rimettiamo quindi alla competenza dei sanitari”. Così Gian Nicola Berti (Noi per la Repubblica) secondo il quale finora si è cercato di salvaguardare il più possibile la normalità, “ma con l'aumento dei contagi – ribadisce - non si poteva non intervenire. E fra le soluzioni decise dai medici – manda a dire - abbiamo ritenuto di applicare proprio queste misure che sono le meno invasive per la libertà delle persone”.
Riserve sul green pass anche dal gruppo misto di maggioranza, che lo ritiene inutile nella limitazione dei contagi. Per Grazia Zafferani, Sandra Giardi e Denise Bronzetti si è concretizzata la discriminazione tra persone vaccinate e non vaccinate: “quanto di più ingiusto – sostengono - in termini di coesione sociale”. E la partecipazione alle attività istituzionali in genere solo ai vaccinati, a chi ha anticorpi o con tampone negativo, è forse – si chiedono - preludio all’introduzione del green pass sui luoghi di lavoro?”
“Intempestivo, non condiviso e illogico”, il decreto per Repubblica Futura. “Dal tana liberi tutti – sottolinea Nicola Renzi - si passa a misure più severe di quelle italiane, come ad esempio la mascherina sempre obbligatoria a scuola, e senza alcun preavviso agli operatori economici. Come sempre il governo – obietta - fa tutto da solo e lo fa male, molto male”.
Dall'opposizione, anche Libera guarda con preoccupazione alla curva dei contagi e teme che le misure intraprese si rivelino inefficaci sia perché tardive, sia perché contraddittorie e difficoltose nell'applicazione. “Basti pensare alle difficoltà di accesso alle strutture sanitarie che dovrebbero essere raggiungibili da tutti”. “La mancanza di una visione comune nella maggioranza – rileva Eva Guidi - non ha consentito la necessaria gradualità per gestire in anticipo alcuni aspetti. Auspichiamo – conclude – che tutto ciò non comprometta, anche quest'anno, le attività economiche e il periodo natalizio, oltre alla salute dei cittadini, soprattutto i più fragili”.
Rossano Fabbri, membro di minoranza nel gruppo misto, rincara la dose contro il Governo: “una gestione della situazione arrogante, dilettantesca e autoreferenziale” - afferma - il decreto è discriminatorio perché crea inutili differenziazioni tra vaccinati e non, in considerazione della trasmissibilità del virus anche da parte dei vaccinati. Si sarebbe dovuto intervenire prima rispetto agli italiani – rimarca -, imponendo da subito il rispetto delle regole del loro Stato. Non escludiamo il ricorso nelle sedi giurisdizionali per valutare ipotesi di aggravamento colposo dell'epidemia”.