Per la maggioranza la legge è una buona base di partenza e apre ai contributi dell'opposizione che, al contrario, giudica il pareggio un falso obiettivo, critica l'assenza di progetti di sviluppo e parla di libro dei sogni senza coperture finanziarie. Nella giornata del bilancio si definiscono le linee di indirizzo in ambito economico, finanziario e sociale, “su cui sarà impostata – dice Celli - l'azione del Governo nei prossimi anni”. Si prevede un disavanzo di circa 6 milioni anche se maggioranza e Governo confermano di puntare al pareggio “con una politica – dicono - di rigore, crescita e giustizia sociale”. Confermate minimum tax e patrimoniale che, in sede di decretazione, dovrà stabilire esenzioni e franchigie per quanto riguarda i beni immobili e definire nel dettaglio le categorie di beni mobili, con l'esclusione dei conti correnti bancari. I tagli alla spesa pubblica di 2,5 punti percentuali non toccheranno scuola e sanità, tanto che l'ISS riceverà 1,4 milioni di euro in più. Imminente poi l'adozione dell'I.C.E.E., in supporto alle fasce sociali più deboli. Emergono poi le scarsissime riserve di liquidità dello Stato e un debito pubblico che al 31 dicembre del 2016 toccava i 318 milioni di euro. Il Segretario alla sanità rimarca la massima attenzione dell'Esecutivo nella garanzia del diritto alla salute. “Ogni politica messa in campo – ribadisce - deve mantenere mani salde sul sistema protezione sociale, welfare e capacità di garantire i servizi”. Il Segretario agli Interni conferma l'obiettivo di un avvicinamento della forbice pubblico-privato e ricorda che fra prima e seconda lettura, con l'arrivo della relazione sulla spending review, si interverrà su sacche di spreco. Accanto al Bilancio c'è la Relazione della Commissione di Controllo della Finanza Pubblica. Marco Podeschi non vuole passino sottotraccia le parole usate nell'affrontare le evidenze sul rendiconto 2016: “fuorvianti, ridondanti, inefficaci, parziali, anacronistiche”. Questo, dice, è la nostra eredità. Arriva la prima critica. “Sarebbe stato opportuno – dice Marianna Bucci - intervenire sui fattori che provocano le distorsioni”. Il pareggio un obiettivo fittizio raggiunto sulla carta solo con artefici contabili. “Fate cassa – accusa Zeppa - senza coperture finanziarie”.
“E' un bilancio da libro dei sogni” - attacca la Dc - “senza tutele di certezza del diritto né interventi di sviluppo e che mette le mani – avvertono Gatti e Cardelli – nelle tasche dei sammarinesi”.
“Un approccio “repressivo” per Iro Belluzzi “ in cui manca l'individuazione di un modello economico”. “Nessuna novità - aggiunge Capicchioni - ma una semplice quadratura dei conti in cui si copre il disavanzo strutturale con provvedimenti straordinari”. Rincara la dose Alessandro Mancini: “c'è uno schema contabile molto asciutto dove si persegue il pareggio di bilancio senza tenere conto delle numerose garanzie offerte dallo Stato”. Per la maggioranza è una legge “responsabile, un punto di partenza ragionevole”. “Un provvedimento estremamente equilibrato”, dice Eva Guidi e l'allargamento della base imponibile la direttrice su cui muoversi”.
“E' più equo non tassare il reddito ma l'uso del reddito - afferma Matteo Ciacci che invita a un cambiamento culturale. “La domanda non è “se” ma “come” cambiare”. Fabrizio Francioni si dice sicuro che l'indomani dall'approvazione della legge il paese sarà diverso, con nuove entrate che non peseranno né sulle famiglie né sulle imprese. L'unico neo – dice Luca Santolini - è la minimum tax, necessaria nell'ottica del pareggio. Naturalmente – aggiunge – occorre agire sul versante dell'accertamento dei redditi. “Nella lotta all'evasione fiscale il governo si sta muovendo”, precisa Lorenzo Lonfernini. “Sta per nascere l'indice ICEE ed è stato emesso un bando per rafforzare l'ufficio tributario con figure di esperti”. Sul contenimento della spesa corrente arriva l'invito bipartisan al coraggio. “Dobbiamo toccare sacche di privilegio storiche” - dice Nicola Selva, che si sarebbe aspettato – dice - un piano più dettagliato su tagli e controllo delle spese di ogni segreteria e dipartimento, maggiore capacità nello snellire uffici pubblici e maggiore controllo degli enti vicini allo Stato. Invita infine il Governo a uno sforzo concreto su sviluppo e rilancio. Chiede di incentivare turismo e commercio inserendo fra prima e seconda lettura le proposte delle associazioni di categoria.
“E' un bilancio da libro dei sogni” - attacca la Dc - “senza tutele di certezza del diritto né interventi di sviluppo e che mette le mani – avvertono Gatti e Cardelli – nelle tasche dei sammarinesi”.
“Un approccio “repressivo” per Iro Belluzzi “ in cui manca l'individuazione di un modello economico”. “Nessuna novità - aggiunge Capicchioni - ma una semplice quadratura dei conti in cui si copre il disavanzo strutturale con provvedimenti straordinari”. Rincara la dose Alessandro Mancini: “c'è uno schema contabile molto asciutto dove si persegue il pareggio di bilancio senza tenere conto delle numerose garanzie offerte dallo Stato”. Per la maggioranza è una legge “responsabile, un punto di partenza ragionevole”. “Un provvedimento estremamente equilibrato”, dice Eva Guidi e l'allargamento della base imponibile la direttrice su cui muoversi”.
“E' più equo non tassare il reddito ma l'uso del reddito - afferma Matteo Ciacci che invita a un cambiamento culturale. “La domanda non è “se” ma “come” cambiare”. Fabrizio Francioni si dice sicuro che l'indomani dall'approvazione della legge il paese sarà diverso, con nuove entrate che non peseranno né sulle famiglie né sulle imprese. L'unico neo – dice Luca Santolini - è la minimum tax, necessaria nell'ottica del pareggio. Naturalmente – aggiunge – occorre agire sul versante dell'accertamento dei redditi. “Nella lotta all'evasione fiscale il governo si sta muovendo”, precisa Lorenzo Lonfernini. “Sta per nascere l'indice ICEE ed è stato emesso un bando per rafforzare l'ufficio tributario con figure di esperti”. Sul contenimento della spesa corrente arriva l'invito bipartisan al coraggio. “Dobbiamo toccare sacche di privilegio storiche” - dice Nicola Selva, che si sarebbe aspettato – dice - un piano più dettagliato su tagli e controllo delle spese di ogni segreteria e dipartimento, maggiore capacità nello snellire uffici pubblici e maggiore controllo degli enti vicini allo Stato. Invita infine il Governo a uno sforzo concreto su sviluppo e rilancio. Chiede di incentivare turismo e commercio inserendo fra prima e seconda lettura le proposte delle associazioni di categoria.
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