Le forze politiche si ritrovano attorno a un tavolo per riallacciare il discorso sulla riforma elettorale, con due novità: la disponibilità del Psd a fare alcuni passi indietro sulla sua proposta, pur di raggiungere una soluzione condivisa prima di fine legislatura, e Alleanza Popolare che dichiara che il voto estero non e’ più una priorità bensì la prima parte della riforma. Mauro Chiaruzzi ha fatto una sintesi degli incontri precedenti. Sul tavolo la conferma del proporzionale e le coalizioni da dichiararsi al primo turno anche se non in forma obbligatoria. Si e’ parlato anche di secondo turno nel caso non venga raggiunta la maggioranza. Alcuni partiti concordi sulle coalizioni pre elettorali, come Ap, Sinistra Unita e Gruppo Socialista Federativo, Popolari e Ans, mentre Dc e Sammarinesi per laLibertà vedono un contrasto tra il proporzionale e le coalizioni prima del voto. Così come mal si concilia il proporzionale con il secondo turno e relativo premio di stabilità. 'Un doppio turno che – dice la Dc – avrebbe due corpi elettorali diversi'. Resta poi da sciogliere per i democristiani il nodo del voto estero, di cui non si e’ parlato. I Popolari hanno proposto di aprire un tavolo permanente per trovare in tempi brevi una soluzione condivisa. Intanto venerdì nuovo faccia a faccia tra le forze politiche.
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