L’intento è quello di dare sistematicità giuridica a tutto il problema dei permessi di soggiorno e delle residenze, nonché affrontare tutto quel settore occupazionale non bene affrontato dalla riforma della passata legislatura. Il progetto risponde a domande quali "Quante persone San Marino può accogliere? Quali diritti hanno queste persone? - e soprattutto intende togliere dalla discrezionalità politica tutta la materia. All’ articolo due elenca i diritti e doveri dello straniero, prevede, inoltre, la predisposizione ogni tre anni di un documento programmatico relativo alla presenza degli stranieri nel territorio, da parte delle segreterie competenti, le giunte di castello, le organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro. All’articolo 5 istituisce l’ufficio stranieri, presso il coordinamento delle forze di polizia, cui compete l’emissione dei provvedimenti di rilascio. Regolamenta poi la durata dei permessi di soggiorno, a seconda dell’occupazione in Repubblica. L’articolo 7 disciplina la carta di soggiorno, che in taluni casi può diventare a tempo indeterminato ed estensibile anche al coniuge e ai figli. Chi è in possesso della carta di soggiorno può chiedere la residenza per sé e la propria famiglia, ma non prima che siano trascorsi almeno 10 anni dal rilascio della carta. Il progetto disciplina poi il controllo delle frontiere e le disposizioni contro le immigrazioni clandestine, che non si applicano in casi di carattere umanitario. Un impianto legislativo di 34 articoli, suscettibile però di modifiche, per i Popolari, che al termine del primo giro di consultazioni ripresenteranno un testo aggiornato col contributo delle forze politiche.
Riproduzione riservata ©