“Pieno di contenuti, linee politiche e strategiche”. Libera celebra il 15 e 16 novembre il suo secondo Congresso, “il primo prettamente politico” – fa notare Luca Boschi – da cui usciranno i nuovi vertici: due le disponibilità per la segreteria politica, si lavora in queste ore per arrivare ad un'unica candidatura. “Ora, smaltito in Consiglio l'arretrato della scorsa legislatura - continua Boschi - finalmente non abbiamo più scuse e dobbiamo cominciare a portare le nostre idee nel Paese”.
Occhi puntati sulla sanità, per cui si attende un deciso cambio di rotta a contrasto del ricorso al privato: in merito all'Atto Organizzativo, posto l'accento sul contributo dato dal partito ad una politica universalistica e gratuita, al maggiore impulso alla medicina di base e socio-assistenziale, rimettendo “la persona al centro”.
Rimarca quindi le direttrici da seguire Giuseppe Maria Morganti: l'unità a sinistra, “per contare di più” - dice; gestione del bilancio e debito estero assolutamente da ridurre, contestualmente allo sviluppo economico, guardando soprattutto alle piccole e medie imprese che necessitano di politiche mirate. Direttrici da portare avanti con gli alleati di Governo: il rapporto da mantenere proficuo con il Psd, nell'alveo del progetto progressista e riformista, e in compromesso programmatico con la Dc. “Una alleanza – scandisce Matteo Ciacci – da collocare nel solco degli obiettivi da raggiungere”. Che sono le riforme istituzionali, ridando al Consiglio Grande e Generale il ruolo centrale che gli spetta; diritti ed equità sociale con l'Icee, di prossima discussione in Aula; il rilancio che passa da progetti energetici e sul territorio; non ultimo, l'Accordo di Associazione con l'Ue che implica approcci diversi della Pa e del mondo economico e un cambio di mentalità, insieme “al tema dell'accesso ai fondi strutturali europei” – precisa Morganti.
Al centro resta anche l'emergenza abitativa con proposte concrete: tornare all'edilizia popolare, rivedere qualche norma sulle residenze atipiche, rimettere sul mercato gli immobili in pancia alle banche, una nuova pianificazione territoriale – elenca Ciacci, che infine nella sua riflessione politica legge nel ritorno in auge dei partiti tradizionali una maggiore attenzione riservata alla questione morale, con Libera – rimarca - a far da sentinella costante contro il dilagare di interessi particolari rispetto alla linea politica”.
Nel video l'intervista a Matteo Ciacci, Segretario di Stato Territorio e Ambiente