"Le Commissioni d''Inchiesta non servono a niente, costano soldi e basta". Questo l'incipit dello "sfogo" di Federico Pedini Amati, consigliere del Ps che non partecipera' al congresso del suo partito questo week end, insieme ai suoi compagni di Liberamente San Marino, corrente minoritaria e in rottura con la dirigenza socialista. In una lunga nota, Pedini illustra le sue contrarieta' rispetto all'esito della Commissione di inchiesta sul caso Cassa di Risparmio-Delta, fino ad ammettere la sua condivisione, non con la posizione del Ps, che ha votato favorevolmente all'ordine del giorno conclusivo, ma con quella del consigliere indipendente di minoranza Luca Lazzari, l'unico ad astenersi in Aula. "La sera della votazione dell''ordine del giorno della Commissione d''Inchiesta- scrive infatti Pedini- non ero presente in Consiglio per un impegno politico precedentemente assunto e concomitante, in ogni caso, all'atto della votazione finale anche io mi sarei astenuto". A monte, la convinzione che "le commissioni d''Inchiesta- spiega il consigliere- servono solo a qualche politico o partito per provare a "far fuori o a screditare qualche avversario". In dettaglio, rispetto al lavoro svolto dai commissari, Pedini sottolinea alcuni passaggi: dalla relazione "si e' capito molto bene- chiarisce- che l'investimento di Cassa di Risparmio su Delta fu sproporzionato e improprio". Eppure, "nessuno vuole ammettere- prosegue- che il mondo politico sammarinese di allora era per forza informato e per forza la politica di allora era d'accordo e responsabile"
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