Banca Centrale? “Un carrozzone inefficiente e costoso, uno stipendificio della politica”. Non usa mezzi termini Marco Severini della Lista delle Persone Libere. E per sostenere le sue tesi mette sul tavolo i numeri di un “istituto che ha fallito il suo compito”, con uscite per il costo del personale di quasi otto milioni di euro e in perdita di tre.
Per dire basta, un referendum che chiederà anche il licenziamento di tutti gli italiani (ed egiziani, puntualizza) e revoca della loro residenza. Sulle ceneri di Banca Centrale dovrà nascere un ispettorato di controllo, guidato solo da sammarinesi, richiamando in patria chi lavora con successo nell'alta finanza all'estero.
No anche ai finanziamenti pubblici ai partiti “raddoppiati – dice Lorenzo Faetanini – ad ogni elezione”. Potranno contribuire in futuro i privati, nella massima trasparenza.
Un terzo no all'Europa. Tema, quello dell'adesione, già affrontato tre anni fa e in cui non venne raggiunto il quorum. “Fu vinto dal no e da chi scelse di non andare” – rileva Maurizio Faetanini. “Il percorso di associazione è stato un escamotage dei partiti per rientrare dalla finestra”. Si parte subito con la raccolta firme, per proporsi alla gente e farsi conoscere. Sarà questa la campagna elettorale della Lista delle persone libere "senza fare cene né spendere soldi". Severini promette: “non molliamo, fino a quando i garanti non ci diranno sì”.
E non ha dubbi: “vinceremo tutti e tre i referendum. Abbiamo aspettato non ci fosse più il quorum per dare una botta al sistema partitocratico”.
Monica Fabbri
Per dire basta, un referendum che chiederà anche il licenziamento di tutti gli italiani (ed egiziani, puntualizza) e revoca della loro residenza. Sulle ceneri di Banca Centrale dovrà nascere un ispettorato di controllo, guidato solo da sammarinesi, richiamando in patria chi lavora con successo nell'alta finanza all'estero.
No anche ai finanziamenti pubblici ai partiti “raddoppiati – dice Lorenzo Faetanini – ad ogni elezione”. Potranno contribuire in futuro i privati, nella massima trasparenza.
Un terzo no all'Europa. Tema, quello dell'adesione, già affrontato tre anni fa e in cui non venne raggiunto il quorum. “Fu vinto dal no e da chi scelse di non andare” – rileva Maurizio Faetanini. “Il percorso di associazione è stato un escamotage dei partiti per rientrare dalla finestra”. Si parte subito con la raccolta firme, per proporsi alla gente e farsi conoscere. Sarà questa la campagna elettorale della Lista delle persone libere "senza fare cene né spendere soldi". Severini promette: “non molliamo, fino a quando i garanti non ci diranno sì”.
E non ha dubbi: “vinceremo tutti e tre i referendum. Abbiamo aspettato non ci fosse più il quorum per dare una botta al sistema partitocratico”.
Monica Fabbri
Riproduzione riservata ©