Proprio mentre si cercano le strade per rilanciare l’azione di governo si guarda, contemporaneamente, alla futura coalizione. La nuova legge elettorale parla chiaro, alla prossima consultazione dovranno presentarsi agli elettori due o più schieramenti: coalizioni cioè predeterminate di forze che dichiarino preventivamente che tipo di esecutivo intendono formalizzare e sulla base di quale programma vorranno governare.
Con la nascita della attuale maggioranza e la creazione del gruppo di coordinamento, favorito dalla Democrazia Cristiana, sembrava che l’auspicato bipolarismo fosse quasi a portata di mano, ma negli ultimi tempi qualcosa è cambiato e il quadro appare meno chiaro di prima: i Popolari e Alleanza Nazionale hanno dato vita all’Unione dei Moderati mentre i Nuovi Socialisti hanno stretto un patto di collaborazione con la Lista Civica Noi Sammarinesi. Quel polo che doveva ruotare attorno alla DC appare oggi meno granitico.
Non meglio vanno le cose nella maggioranza, che sembrava l’embrione da cui fosse destinata a partire la coalizione per la prossima consultazione, ma nonostante l’allargamento ai DdC la coesione ancora traballa, a causa dei cosiddetti franchi tiratori. C’è un dialogo aperto con Europopolari e Sammarinesi per la Libertà, che in occasione del referendum si sono in qualche modo avvicinati a PSD e DdC, ma nessuno si pronuncia su come stia proseguendo il confronto.
Dopo la recente consultazione referendaria la politica ha, di fatto, registrato una sorta di assopimento e piano piano sta cercando di riannodare i fili, ma molto lentamente. Insomma: San Marino è ancora lontano da quella semplificazione del quadro politico necessaria sulla strada del bipolarismo.
Il Segretario democristiano, Pasquale Valentini, propone alla propria segreteria, una strategia per uscire da quella che vede come una situazione di stallo. “Intendiamo partire – spiega – da un confronto fra le forze di opposizione, per focalizzare quelle che riteniamo priorità di intervento, ma siamo convinti – aggiunge Valentini – che questo diaologo possa coinvolgere anche la maggioranza”.
Con la nascita della attuale maggioranza e la creazione del gruppo di coordinamento, favorito dalla Democrazia Cristiana, sembrava che l’auspicato bipolarismo fosse quasi a portata di mano, ma negli ultimi tempi qualcosa è cambiato e il quadro appare meno chiaro di prima: i Popolari e Alleanza Nazionale hanno dato vita all’Unione dei Moderati mentre i Nuovi Socialisti hanno stretto un patto di collaborazione con la Lista Civica Noi Sammarinesi. Quel polo che doveva ruotare attorno alla DC appare oggi meno granitico.
Non meglio vanno le cose nella maggioranza, che sembrava l’embrione da cui fosse destinata a partire la coalizione per la prossima consultazione, ma nonostante l’allargamento ai DdC la coesione ancora traballa, a causa dei cosiddetti franchi tiratori. C’è un dialogo aperto con Europopolari e Sammarinesi per la Libertà, che in occasione del referendum si sono in qualche modo avvicinati a PSD e DdC, ma nessuno si pronuncia su come stia proseguendo il confronto.
Dopo la recente consultazione referendaria la politica ha, di fatto, registrato una sorta di assopimento e piano piano sta cercando di riannodare i fili, ma molto lentamente. Insomma: San Marino è ancora lontano da quella semplificazione del quadro politico necessaria sulla strada del bipolarismo.
Il Segretario democristiano, Pasquale Valentini, propone alla propria segreteria, una strategia per uscire da quella che vede come una situazione di stallo. “Intendiamo partire – spiega – da un confronto fra le forze di opposizione, per focalizzare quelle che riteniamo priorità di intervento, ma siamo convinti – aggiunge Valentini – che questo diaologo possa coinvolgere anche la maggioranza”.
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