La Dc esce unita dal congresso. Approvazione unanime per la linea politica che sostiene e rilancia la collaborazione con Ap. A condizione, ha detto il capogruppo Luigi Mazza “che non diciamo qui di essere per il Patto e poi lavoriamo contro il giorno dopo”. Il partito di maggioranza relativa invita all’aggregazione i Moderati, Noi Sammarinesi e Arengo e Libertà , ma esclude rinunce a simbolo e identità. Fiumi di critiche agli Europopolari, fino ad arrivare alla richiesta di lasciare il governo lanciata da Gianfranco Terenzi. Nei rapporti con l’opposizione viene privilegiata l’area socialista. Manca un riferimento più specifico anche perché larga parte dell’assise si è schierata a favore della costituente del partito socialista, lanciata da Nps, con l’eccezione di Gabriele Gatti che chiede: come possiamo sostenere una aggregazione alternativa alla dc? E invita ad accelerare il dialogo con il partito socialista riformista. Sul fronte opposto Clelio Galassi: “non si deve privilegiare il psrs perché dietro si celerebbe il tentativo di portare dentro la maggioranza i Ddc”. Claudio Podeschi non vuol sentire parlare di Psd e chiede di modificare la legge elettorale, alzando lo sbarramento per semplificare il quadro politico. Taglia la testa al toro Pasquale Valentini: mi amareggia, ha detto, sentire parlare tanto di strategie. La legge elettorale è chiara, se il Patto non ha più la maggioranza si va alle urne.
Nel video l'intervista a Marco Gatti, segretario Pdcs.
Sonia Tura
Nel video l'intervista a Marco Gatti, segretario Pdcs.
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