Iniziativa politica forte, quella delle opposizioni, che ha portato alla seduta straordinaria di ieri. E il Segretario di Stato alla Giustizia non nega di essersi sentito toccato, anche sul piano personale. Ma come ampiamente previsto alla vigilia la mozione è stata respinta. Prioritario, ora, sottolinea Massimo Andrea Ugolini, procedere con le riforme. Significativo il fatto che non vi sia stata alcuna “crepa” all'interno della maggioranza: i 42 consiglieri hanno votato compatti “no”. 14, invece, i favorevoli tra RF e Libera. E c'era attesa per la decisione che avrebbe preso Rossano Fabbri: recentemente fuoriuscito proprio da quest'ultima formazione. Il consigliere, ora indipendente, si è astenuto. Posizione chiarita oggi dal Mis. “Spallate”, su tali argomenti, “non servono”, si legge in una nota. Nella quale si sottolinea come lo schema “dei fronti contrapposti”, abbia inciso negativamente.
Da qui l'auspicio che con la nomina del nuovo Dirigente del Tribunale, “si chiuda definitivamente una fase che non ha giovato alla credibilità” del Paese. Il riconoscimento del valore di Giovanni Canzio, del resto, è stato forse l'unico punto di contatto, ieri, fra maggioranza ed opposizioni. Per il resto confronto duro, seppure vi sia stato apprezzamento, da parte di vari esponenti delle forze di minoranza, per interventi come quello di Spagni Reffi, di Rete, che ha auspicato un cambio di mentalità. Mentre Pasquale Valentini, dalle fila della DC, ha ribadito come questo dossier potesse essere gestito con modalità e strumenti diversi. Nel frattempo, però, Repubblica Futura torna all'attacco di Governo e Maggioranza, e considera la seduta di ieri “l'ennesima occasione persa” per “fare ammenda rispetto ai giganteschi errori commessi sulla giustizia”. Severe le critiche ad alcuni interventi, anche di esponenti dell'Esecutivo. Mentre la nomina di Canzio viene definita una “foglia di fico”, per mascherare – scrive RF - “atti politici e istituzionali indecenti, studiati a tavolino per riportare antichi status quo, compiere vendette e bloccare processi scomodi”.
Nel servizio l'intervista a Massimo Andrea Ugolini - Segretario di Stato Giustizia