Cordiali abbracci, sorrisi e pacche sulle spalle testimoniano il clima positivo dell’incontro tra Mario Monti e Angela Merkel. In un lungo faccia a faccia a Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio e il cancelliere tedesco parlano del rilancio della crescita nell’Unione europea dopo le misure necessarie a fermare la crisi economica.
Tra Roma e Berlino la sintonia è totale, e pieno è l’accordo tra Monti e la signora Merkel per voltare pagina rispetto a un passato che ha messo a dura prova la stessa esistenza dell’Unione europea. E mentre alla Camera passa il decreto sulle semplificazioni fiscali e arriva una nuova fiducia, stavolta sul decreto in materia di ambiente, la tensione fra i partiti resta alta. Se a Bruxelles Monti incassa la candidatura alla presidenza dell’Eurogruppo, a Roma è alle prese con il confronto che si complica sulla riforma del mercato del lavoro, ed in India con la trattativa per liberare i Marò detenuti in carcere. E al premier non fanno bene i rilievi della Corte dei conti che considera eccessivo il carico fiscale. Dopo un lungo pressing sostenuto anche dal presidente Napolitano, alla fine il vertice di Monti con Alfano, Bersani e Casini ci sarà. L‘appuntamento è per giovedì a Palazzo Chigi. Monti vorrebbe un incontro a tutto campo, ma i paletti del Pdl restano, con Alfano che ribadisce a Pd e Udc il proprio altolà. “Rai e giustizia non sono una priorità; se c’è tempo se ne parla”, ammonisce il segretario del Pdl. Le repliche non su fanno attendere: per Casini “L'agenda degli incontri la fa il presidente del Consiglio, e noi non possiamo fare bambinate”. E Bersani dice no ai veti di Alfano che “paralizzerebbero il governo”.
Da Roma Francesco Bongarrà
Tra Roma e Berlino la sintonia è totale, e pieno è l’accordo tra Monti e la signora Merkel per voltare pagina rispetto a un passato che ha messo a dura prova la stessa esistenza dell’Unione europea. E mentre alla Camera passa il decreto sulle semplificazioni fiscali e arriva una nuova fiducia, stavolta sul decreto in materia di ambiente, la tensione fra i partiti resta alta. Se a Bruxelles Monti incassa la candidatura alla presidenza dell’Eurogruppo, a Roma è alle prese con il confronto che si complica sulla riforma del mercato del lavoro, ed in India con la trattativa per liberare i Marò detenuti in carcere. E al premier non fanno bene i rilievi della Corte dei conti che considera eccessivo il carico fiscale. Dopo un lungo pressing sostenuto anche dal presidente Napolitano, alla fine il vertice di Monti con Alfano, Bersani e Casini ci sarà. L‘appuntamento è per giovedì a Palazzo Chigi. Monti vorrebbe un incontro a tutto campo, ma i paletti del Pdl restano, con Alfano che ribadisce a Pd e Udc il proprio altolà. “Rai e giustizia non sono una priorità; se c’è tempo se ne parla”, ammonisce il segretario del Pdl. Le repliche non su fanno attendere: per Casini “L'agenda degli incontri la fa il presidente del Consiglio, e noi non possiamo fare bambinate”. E Bersani dice no ai veti di Alfano che “paralizzerebbero il governo”.
Da Roma Francesco Bongarrà
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