Non ci stanno i Moderati all'attacco nei confronti dell'ex segretario alla Pubblica Istruzione e parlano di macchina del fango, di una strategia denigratoria messa in atto per screditare Romeo Morri ma soprattutto nel tentativo di mascherare quello che definiscono “un immorale sperpero delle risorse pubbliche”. E' sereno Morri, che si limita a mettere in evidenza come tutti gli eventi degli ultimi tre anni siano stati condivisi dal Congresso di Stato e abbiano risposto ai principi di razionalizzazione delle spese. Punta il dito sulla scarsa attenzione destinata nei confronti della scuola e dell'Università. “Non devono essere le cenerentole dei bilanci – afferma – ma considerati veri e propri investimenti, sui giovani e sul futuro”. A chi lo accusa risponde ricordando gli attacchi personali di cui è stato oggetto nel tempo. “La politica non si fa così – dichiara – la macchina del fango serve solo ad allontanare sempre di più la politica dall'opinione pubblica”. Più severo il giudizio di Angela Venturini, che rileva un difetto di comunicazione: “in questa campagna elettorale – afferma - si fanno parlare i marciapiedi, gli asfalti, le cene o le firme, ma l'unica firma che serviva, quella per l'uscita dalla black list, ancora manca”. L'ex consigliere dei moderati ricorda che dopo le dimissioni di Morri la sua Segreteria è stata smembrata e passata ai raggi x. “Perché – si chiede – solo ora si lanciano queste accuse? Forse per colpire una delle pochissime segreterie che ha avuto un bilancio positivo?”. Pure senza fare nomi se la prende anche con qualcuno degli impiegati rimasto in servizio: “Qualcuno di loro – dichiara – ha lavorato per fare confusione e gettare discredito sul Segretario di Stato”.
Sonia Tura
Sonia Tura
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