Per Mario Monti l’Italia ce la farà, anche se non può ancora dormire sonni tranquilli. «L'Italia si è spostata dall'orlo del precipizio, solo che il cratere si sta allargando e siamo di nuovo in una crisi», sottolinea il presidente del Consiglio ammettendo che “il percorso è lungo e faticoso”, Parole gravi, che suonano come un ennesimo monito alla maggioranza a sostenerlo, così come la richiesta perentoria di licenziare entro fine mese anche alla Camera la riforma del lavoro. Se Casini resta schierato al suo fianco senza se e senza ma, tra i partiti il malumore è diffuso, soprattutto nel Pdl sotto pressione per le questioni della Giustizia. Pur se col sorriso sulle labbra, Angelino Alfano “affonda” il decreto sviluppo varato ieri dal Consiglio dei ministri. “Su 80 miliardi per la crescita uno è reale e 79 virtuali. Se lo avesse varato il governo del centrodestra i giornali ci avrebbero crocifisso”, dice il segretario del Pdl annunciando per la prossima settimana proposte per la crescita con meno tasse, meno spese e meno debito.
E se nel Pdl, che voterebbe contro una fiducia imposta dal governo in materia di giustizia, ferve il dibattito interno sull’opportunità o meno di reinserire le preferenze nella nuova legge elettorale su cui però un accordo appare lontano, Bersani incassa il sostegno dei sindaci del Pd delle grandi città, che firmano un manifesto “per la buona politica”. E la Margherita, segnata dal caso Lusi, tiene la sua ultima assemblea federale tra i veleni, con Rutelli che annuncia: “restituiremo allo Stato 20 milioni”.
Da Roma Francesco Bongarrà
E se nel Pdl, che voterebbe contro una fiducia imposta dal governo in materia di giustizia, ferve il dibattito interno sull’opportunità o meno di reinserire le preferenze nella nuova legge elettorale su cui però un accordo appare lontano, Bersani incassa il sostegno dei sindaci del Pd delle grandi città, che firmano un manifesto “per la buona politica”. E la Margherita, segnata dal caso Lusi, tiene la sua ultima assemblea federale tra i veleni, con Rutelli che annuncia: “restituiremo allo Stato 20 milioni”.
Da Roma Francesco Bongarrà
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