Prima che il confronto sul risultato referendario arrivi in Aula, il Segretario alla sanità anticipa alla Reggenza le sue dimissioni dal governo. A preoccupare Francesco Mussoni sembra essere soprattutto il fuoco amico. In questo periodo, conferma il Segretario alle finanze, raramente ci si lascia scappare l'occasione per polemizzare. Eppure, dice Felici, la maggioranza è in grado di affrontare tutti i problemi che il Paese ha. La responsabilità della sconfitta referendaria non è individuale, ripetono tutti i rappresentati di Bene Comune. Gli obiettivi proposti da Mussoni erano programmatici e su quelli abbiamo vinto le elezioni. Adesso, dice il governo, serve una riflessione approfondita perchè siamo convinti che il sistema sanitario deve avere garanzie di stato sociale ma anche capacità di poter recuperare sostenibilità economica. Il mea culpa l'Esecutivo lo fa soprattutto sulla comunicazione. Non siamo stati capaci di far comprendere i reali contenuti di questi provvedimenti, rimarca Felici. E il tema di come il governo si rapporta con il Paese non è di poco conto visto che in questa fase non si respira certo entusiasmo. Ma, assicura il Segretario alle finanze, i primi segnali di sviluppo sono nell'aria. L'obiettivo prioritario resta il rilancio del Paese, conferma Antonella Mularoni che anticipa la presentazione, a breve, di diversi progetti e l'apertura – entro la prossima settimana – della strada di Fondovalle. Il 5 giugno si riunirà la task force per lo sviluppo dell'aeroporto che vede al lavoro 5 Segreterie di Stato, prosegue Marco Arzilli. La volontà è procedere con una tabella di marcia definita e, aggiunge, alcuni risultati, come l'incubatore di impresa, sono una realtà. Certo è, commenta l'Esecutivo, che quando le scelte sono impopolari ma necessarie il consenso non segue. Un anno fa, ricorda Felici, partimmo con l'Igr. Quella riforma ci ha poi portato a regolarizzare anche i rapporti con l'Italia. La medicina potrebbe sembrare amara ma i benefici arriveranno e comunque, sottolinea, un governo responsabile deve affrontare anche momenti difficili. Non bisogna neppure dimenticare, aggiunge Antonella Mularoni, che la storia referendaria di questo Paese – quando il quorum è stato raggiunto – racconta che hanno sempre vinto i si. A questo va aggiunta la situazione di difficoltà che attraversa il Paese, i sacrifici richiesti, la perdita di posti di lavoro. Adesso il confronto si trasferisce in Aula. Giovedì si riunisce l'ufficio di presidenza. Proporremo, anticipa Giancarlo Venturini, un dibattito tutto dedicato al risultato referendario.
Sonia Tura
Sonia Tura
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