Il dibattito sul Decreto Covid 188 ha messo in evidenza visioni diverse in maggioranza sulle misure di contenimento della pandemia con Rete, Pdcs e Npr a sostegno del “green pass” sammarinese, mentre Domani Motus Liberi e il Gruppo Misto hanno invece espresso contrarietà. Anche sul fronte opposizione si sono palesate sensibilità differenti, pur apparendo prevalente il sostegno al decreto. L'esito finale della ratifica è stato dunque di una composita maggioranza trasversale di 34 favorevoli e cinque non votanti. Il green pass - o in alternativa la carta di vaccinazione, il certificato anticorpale, il certificato di avvenuta vaccinazione o il tampone negativo - sarà necessario fino al 28 gennaio 2022 per accedere a bowling, sale da ballo, feste od eventi dove non si possa mantenere il distanziamento, ma anche per svolgere attività motorie e sportive ove sia previsto l'utilizzo promiscuo di attrezzature. Il Segretario alla Sanità Ciavatta ha anticipato, durante il lungo dibattito, che fin da ora è tuttavia ipotizzabile l'introduzione di altre misure anche più restrittive, vista l'intensa circolazione del virus.
Esaurito il capitolo Covid i lavori del Consiglio sono proseguiti con il passaggio in prima lettura del progetto di legge - presentato dalla Segreteria Industria - per facilitare e semplificare l'avvio di attività economiche. Approvati a seguire, all'unanimità due Pdl: il primo aggiorna alle direttive comunitarie, la legge del 1998 in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro; il secondo adegua l'ordinamento sammarinese alle migliori prassi internazionali in materia di controversie fiscali, secondo il Modello OCSE, per evitare le doppie imposizioni. La seduta si è conclusa con l'approvazione, anch'essa unanime, del progetto di legge di iniziativa popolare per l'Istituzione del Corpo Civile di Pace della Repubblica di San Marino che, come ha spiegato la relatrice Maria Cristina Albertini, è un corpo civile, volontario, non violento, avente come obiettivo l'intervento tramite azioni pacifiche in realtà di conflitti armati, ma anche la prevenzione di questi ultimi con politiche di formazione ed educazione alla non violenza.