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Nascita del Terzo Polo: la posizione dei partiti

19 gen 2007
Augusto Casali di NPS
Augusto Casali di NPS
L’ipotesi del terzo polo, lanciata dal Nuovo Partito Socialista, trova, come prevedibile, consensi e dissensi nel panorama politico sammarinese.
Il leader di NPS, Augusto Casali, aveva chiarito di riconoscersi, idealmente, in una eventuale aggregazione di centro sinistra, ma di guardare con forte interesse alla creazione di un soggetto nel quale convogliare tutte le forze che vogliano contrastare la degenerazione della politica. Ed è su questo punto che mette l’accento Marco Arzilli. La sua lista civica ha condiviso l’iniziale apertura di credito verso la nuova aggioranza.
“Personalmente – spiega il consigliere di Noi Sammarinesi – non lo chiamerei però terzo polo, dal momento che ancora non abbiamo gli altri due: parlerei piuttosto di un contenitore per chi intende portare avanti questioni importanti, come la difesa dei valori e la lotta al connubio politica affari. Se questo nascerà sarà la prima novità non appena si riformerà la legge elettorale”. Intanto, si rafforza la collaborazione fra Arzilli e i Popolari di Morri, che in un comunicato congiunto rilanciano l’impegno e annunciano un percorso fatto di iniziative comuni, che possa approdare ad una possibile aggregazione politica. Un percorso che potrebbe vedere in Alleanza Nazionale un terzo compagno di viaggio. Glauco Sansovini non nasconde l’interesse per una aggregazione fra queste tre forze affini.
"Dopo – spiega riferendosi al progetto di Casali – si può pensare ad intese elettorali con chi voglia combattere le distorsioni più volte denunciate. Convergenze – conclude Sansovini – che noi abbiamo ricercato da sempre”.
Misurato è il giudizio di Alleanza Popolare, che lascia trasparire un certo scetticismo. “Mi pare – dichiara il coordinatore, Mario Venturini – che l’ipotesi di Casali rappresenti una presa di distanza dal governo da parte dei partiti dell’astensione. All’atto della votazione del programma avevano espresso un atteggiamento non ostile, ma negli ultimi mesi abbiamo assistito ad una presa di distanza progressiva, dal nostro punto di vista non motivata".
"Ci sembra – conclude Venturini – che questa suggestione del terzo polo sia in netto anticipo sui tempi, considerato che la legge elettorale non è ancora stata discussa. Restiamo dell’opinione sia solo una presa di distanza. I rapporti politici fra gli astensionisti e le forze di maggioranza sembrano oggi piuttosto deteriorati, difficile capire quale possa essere lo spazio di manovra per la ricerca di percorsi condivisi".
Perplesso, infatti, si dichiara il Presidente del Partito dei Socialisti e dei Democratici. Per Giuseppe Morganti "la creazione di un polo in cui si chiamino forze di centro destra a collaborare con forze di sinistra appare un progetto piuttosto complicato da comprendere. Con la riforma della legge elettorale – spiega - si vuole stimolare il bipolarismo, dove i poli sono due; chi pensa ad un terzo soggetto mi pare continui a ragionare nella vecchia maniera socialdemocratica, quella dell’ago della bilancia. Di chi cioè – aggiunge - pur rappresentando una percentuale esigua di elettorato, abbia la presunzione di condizionare la politica e accaparrarsi così poteri sproporzionati. E’ una vecchia logica – conclude - di cui l’elettorato si è sinceramente stancato".

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