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Nominati Gian Nicola Berti agli Interni e Mariella Mularoni alla Sanità: 31 favorevoli

RF, Libera e Gruppo Misto di Opposizione non hanno partecipato al voto. Rete ha votato "no". Indiscrezioni: il Gruppo Misto di Maggioranza confluirà in Noi per La repubblica

27 giu 2023
Nominati Gian Nicola Berti agli Interni e Mariella Mularoni alla Sanità: 31 favorevoli

Clima agitato in aula prima del voto per la nomina dei due nuovi Segretari di Stato, agli Interni e alla Sanità, che assumeranno tutte le deleghe lasciate dagli ex Segretari di Stato Tonnini e Ciavatta, dopo l'uscita di Rete da maggioranza e Governo. Il consigliere di Rete Paolo Rondelli ha ventilato ipotesi di analisi sulla condotta della Reggenza poiché non è stata concessa nuovamente la parola in replica al consigliere del movimento Giovanni Zonzini, che era intervenuto poco prima per dichiarare il parere contrario di Rete, sulla prosecuzione dei lavori oltre le 20. Per la Reggenza quella dichiarazione di Zonzini è da considerarsi essa stessa una replica. Il voto di nomina sui nuovi Segretari di Stato si è concluso poco prima delle 21. Identico l'esito per Gian Nicola Berti, agli Interni, e Mariella Mularoni, alla Sanità: 31 favorevoli, 7 contrari, 1 astenuto. I favorevoli sono stati in realtà 32, ma il voto di Rossano Fabbri non può essere considerato, in quanto non eletto in una delle liste della maggioranza originaria scaturita dalle elezioni del 2019. I consiglieri di Libera, RF e Gruppo Misto di opposizione non hanno partecipato al voto. I Segretari di Stato eletti, Berti e Mularoni, si sono astenuti, mentre i consiglieri di Rete hanno votato contro. Nel lungo dibattito preliminare alla nomina dei due nuovi Segretari di Stato la maggioranza ha ribadito che intende proseguire la legislatura con l'obiettivo principe di concludere l'accordo con l'Unione Europea, ma in aula si è nuovamente confermata una contrapposizione di fondo. Dall'opposizione, Libera ed RF ma anche il Gruppo Misto sostengono infatti che la nuova maggioranza non è legittimata a governare, dopo l'uscita di Rete, perché non raggiunge quota 35, ma anche perché non potrà rispettare il programma originario di Governo. Sollecitato dunque anche il pronunciamento di un organismo terzo per dirimere la questione. Npr e Gruppo Misto di Maggioranza hanno offerto disponibilità alla richiesta di un eventuale verifica di legittimità di fronte al Collegio Garante, pur nella convinzione, di tutta la nuova maggioranza, che non ci sia alcun problema di legittimità. Da Rete ribadito che la prima scelta dopo la crisi doveva essere andare alle elezioni. L'ex Segretario agli Interni Elena Tonnini ha espresso l'auspicio che i nuovi congressisti abbiano il coraggio di non cedere a ricatti e baratti, alludendo in particolare a Domani Motus Liberi. Dml con Michela Pelliccioni ha risposto affermando che non c'è mai stato alcun ricatto ma semmai il contrasto politico di scelte non condivise. L'ex Segretario alla Sanità Roberto Ciavatta ha invece espresso la convinzione che questo Governo non potrà fare niente, non avendone la reale volontà mentre Matteo Zeppa ha evidenziato le diverse visioni che si sono palesate in maggioranza, su cosa dovrebbe fare il Governo. Marco Nicolini, fuoriuscito da Rete, ha comunicato l'adesione, come indipendente, al gruppo del Pdcs. Daniela Giannoni è stata nominata capogruppo di Rete. I Consiglieri del Gruppo Misto di maggioranza Denise Bronzetti e Rossano Fabbri, stando a indiscrezioni, avrebbero comunicato alla Reggenza che, dal 1° luglio, entreranno a far parte del Gruppo di Noi per la Repubblica che così raggiunge gli otto membri: con tutta probabilità il nuovo capogruppo sarà Matteo Rossi. 





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