Ridisegnare il territorio per rilanciarlo. Augusto Michelotti ha già in mente e nel cuore la San Marino del domani: un paese bio, ben collegato a Rimini, con strade sicure e l'aviosuperficie che faccia da sbocco sul mare. Solo sogni? Nient'affatto. Michelotti ci crede ed è convinto sostenitore del “volere è potere”. Ci sta già lavorando, perché una cosa è certa: non sarà facile. La monorotaia richiederà risorse importanti, ma da Rimini c'è già l'interesse dell'assessore alla Mobilità del Comune. “E' una cosa che va fatta in sinergia con Rimini – spiega - se non sono d'accordo non possiamo sperare di arrivare fino alla stazione e raccogliere un'importante fetta di turismo che si muove in treno”. Michelotti è consapevole delle difficoltà ma non intende rinunciare. “Se non ci riusciamo possiamo decidere di farla da Rovereta a San Marino, creando grandi parcheggi. Ma è un'altra cosa”. Occhi puntati anche sull'aeroporto di Torraccia. Se ne parla da tempo, ma i progetti di espansione e potenziamento sono rimasti sempre sulla carta. “Ciò che mi ha convinto sul versante della riqualificazione e di un ampliamento – spiega - non è solo l'apertura ad un turismo qualificato ma l'opportunità in più di movimento, una porta a disposizione in caso di situazioni particolari. Potrebbe essere il nostro sbocco al mare, quello che ci è sempre mancato”.
Infine, un paese bio, con prodotti a km 0, per un'immagine nuova, tutta da costruire, per catturare un turismo in forte crescita. “Il turismo ambientale non è più una nicchia ed è legato alla filosofia del vivere sano, dello slow food. Siamo piccoli, possiamo fare qualcosa di unico e raro”. Il progetto di Michelotti è un paese che produca prodotti alimentari solo biologici. “Il visitatore che passa il confine deve sapere grazie ad un'informazione efficace che tutto quello che compra di origine alimentare è biologico, riconosciuto e certificato”. E' un progetto ambizioso e di difficile realizzazione ma il Segretario ammette di aver già ricevuto un riscontro positivo. “Ora bisogna dargli le gambe, possiamo farcela. Io ci credo”.
Monica Fabbri
Infine, un paese bio, con prodotti a km 0, per un'immagine nuova, tutta da costruire, per catturare un turismo in forte crescita. “Il turismo ambientale non è più una nicchia ed è legato alla filosofia del vivere sano, dello slow food. Siamo piccoli, possiamo fare qualcosa di unico e raro”. Il progetto di Michelotti è un paese che produca prodotti alimentari solo biologici. “Il visitatore che passa il confine deve sapere grazie ad un'informazione efficace che tutto quello che compra di origine alimentare è biologico, riconosciuto e certificato”. E' un progetto ambizioso e di difficile realizzazione ma il Segretario ammette di aver già ricevuto un riscontro positivo. “Ora bisogna dargli le gambe, possiamo farcela. Io ci credo”.
Monica Fabbri
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