Si è parlato del ruolo della politica, che in scenari che delineano contesti di criminalità organizzata ha il dovere di reagire e fare chiarezza ma soprattutto di dotarsi di strumenti che possano impedire in futuro episodi che tolgono credibilità al paese e alle istituzioni. Prioritario dunque accelerare sul pacchetto antimafia ed istituire organi di controllo e vigilanza in grado di garantire verifiche approfondite, affinché input ispettivi o repressivi non arrivino da fuori confine, tendenza che lascia trasparire l’incapacità di reagire di un sistema. Altro tema forte, quello della crisi economica ed occupazionale. Anche qui è stato delineato un limite, la mancanza di collaborazione tra maggioranza e opposizione. L’invito è che da Palazzo si guardi a pochi chilometri di distanza, alla conferenza stampa congiunta tra il presidente Vitali e l’onorevole Pizzolante: l’esempio più recente di fare sistema. Ma il problema, quello vero, è la firma con l’Italia che tarda a venire. A chi assicurava il traguardo entro la fine del mese, il partito ricorda che mancano 4 giorni.
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