Il Congresso torna a parlare con voce univoca e forte. Vuole risposte immediate e un confronto politico con l'Italia. Definisce l'operazione della Guardia di Finanza "illegittima e ingiustificatamente discriminatoria". "Presenta caratteristiche inaccettabili trattandosi di operazioni massicce ed indistinte basate sull'acquisizione di tutti i flussi finanziari da e per San Marino, al di fuori delle regole internazionali per le relazioni e la collaborazione fra Stati". C'è di più: l'operazione delle Fiamme Gialle è assimilabile per caratteristiche ad una 'fishing expedition”, vale a dire una ricerca generalizzata e indiscriminata di informazioni, pratica non consentita dall'Ocse. In gioco c'è l'immagine di un paese che ha impostato la sua politica finanziaria ed estera su trasparenza e rispetto delle regole. Il Congresso parla di impatto negativo in termini di serenità ambientale, costruita attraverso un percorso basato sulla concretezza delle azioni messe in atto. Impatto insostenibile e inaccettabile anche per il costo economico - reputazionale che porta con sé, ancor più ingiustificato a fronte dell'attuale positivo riposizionamento del paese nella comunità internazionale. Non basta al Governo sammarinese la disponibilità al confronto sul piano tecnico, e chiede un chiarimento politico, dato che la vicenda "costituisce un tassello sostanziale delle relazioni bilaterali". Si legge in chiusura di comunicato: "il Congresso valuterà tutti gli interventi del caso per evitare ulteriori ricadute negative sia sul piano delle relazioni economiche sia sul piano della sovranità". La questione sarà affrontata anche nel prossimo Consiglio di Aprile, come richiesto nell'Ordine del Giorno congiunto in Commissione Esteri.
MF
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