Nuovo, duro attacco di Movimento Democratico San Marino Insieme al governo e, in particolare, ai 2 Segretari di Stato dipendenti di Banca Centrale e che pertanto, scrive Mdsi, obbediscono agli ordini del loro datore di lavoro, svilendo il loro ruolo e sottomettendolo ai voleri di un Presidente di Banca Centrale che dal governo dovrebbe raccogliere gli indirizzi politici e invece ne detta le regole. Nonostante i riferimenti in commissione finanze e in Consiglio ad oggi - ribadisce la nota - non si conosce il progetto che questo governo intende mettere in atto per risolvere il problema del sistema bancario sammarinese e dei suoi Npl. Il governo, conclude la nota, ha dato carta bianca ad una governance di banca centrale che anziché fungere da arbitro della partita, ne è giocatore attivo, e a noi non è dato conoscere, quale partita e su quale tavolo stia giocando.
Immediata la replica del Segretario Podeschi. “Non obbedisco ad alcun ordine del datore di lavoro che, preciso, attualmente è l'Eccellentissima Camera e non Banca Centrale”. Ho prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica e come altri i colleghi che ricoprono un ruolo nel governo o in Consiglio, non obbedisco a ordini ma esercito il mio compito nel rispetto delle leggi e del mandato conferito dai cittadini. Comprendo che un movimento politico di minoranza abbia posizioni aggressive, prosegue, ma usare allusioni di natura personale legate alla sfera professionale, è un livello che non accetto e non ritengo debba essere consono a un paese evoluto. Se i dirigenti di Mdsi sono convinti di quanto hanno scritto, conclude, auspico possano procedere celermente secondo quanto previsto dalle leggi.
Altrettanto dura la replica di Andrea Zafferani. "Quando non si sa fare altro che scadere sul personale per giustificare la propria pochezza di proposte politiche, si ricade in un terreno di barbarie che purtroppo è ancora molto diffuso anche nel nostro Paese". Chi ci accusa, sottolinea, non sa cosa significhi l'indipendenza di giudizio, che invece io e tutti i miei colleghi portiamo avanti nella nostra azione politica. Del resto, aggiunge, non avendo una proposta che sia una per risolvere i gravissimi problemi del nostro sistema finanziario, si fanno accuse personali pur di dire qualcosa. Io a questo ciarpame, personalmente, non mi presto. Il Governo, ricorda, non ha mai lesinato confronti su questo tema, conscio di aver ereditato una situazione pesantissima. Peccato che certa opposizione non abbia nessuna intenzione di contribuire, aggiunge, ma solo di sostenere gli interessi di chi sull’opacità, il permissivismo e gli scarsi controlli di un tempo ci ha campato una vita. La dialettica politica ha un limite, che è il rispetto delle persone. Qualcuno, conclude il Segretario al lavoro, non è in grado di rispettare nemmeno questo limite.
Intanto Rete punta il dito contro l'Hub bancario ipotizzato dal Segretario Celli per dire che il governo cerca di spacciare per rivoluzionario il modello economico della piazza finanziaria, cambiandole vestito, con un progetto ancor più megalomane. Non siamo stati in grado di gestire la prima, di cui ancora stiamo raccogliendo i cocci, scrive Rete, figuriamoci la seconda. Sinistra Unita e Civico 10 che, accusa, rabbrividivano all'idea della piazza finanziaria e dell’indebitamento estero, oggi si sono appiattiti sulle posizioni di Ap, dei socialisti di Celli e del PSD, dentro il maxicontenitore SSD. Questo, conclude Rete, con un governo incapace di porre freni a Segretari di Stato la cui storia dimostra l’incapacità di rimanere senza padroni a cui rispondere, che non si fa scrupoli a far saltare per aria intere banche quando bastava colpire i responsabili di eventuali irregolarità.
Il partito socialista invece stigmatizza il ritardo di Banca Centrale nella pubblicazione dei dati finanziari e bancari e sottolinea come, nonostante la raccolta totale sia diminuita di circa 400 milioni di euro dall’”incoronazione” della nuova governance di Banca Centrale, i loro stipendi non sono stati ancora ridotti. Poi la preoccupazione per la notizia che il commissariamento di Asset Banca non avrebbe motivazioni e la richiesta ai vertici di via del Voltone di spiegare pubblicamente le ragioni di questa scelta.
E su questo interviene anche il Psd puntualizzando che la comunicazione riservata tra gli ex-commissari di Asset e Banca Centrale svela una imbarazzante situazione: le motivazioni del commissariamento erano da ricercare dopo aver proceduto al commissariamento stesso. La vicenda è da indagare sotto tutti i profili compreso, sottolinea il Psd, quello legale. Il governo, aggiunge, non può rimanere in un silenzio trincerandosi dietro la giustificazione della riservatezza dei dati e della vigilanza: ormai sono saltate entrambe. Sono Adesso.sm e l’esecutivo a dover rendere conto delle scelte e soprattutto delle loro conseguenze, ovvero lo smarrimento dei risparmiatori, la non chiarezza sul futuro di una delle banche, addirittura il dubbio se la banca potrà sopravvivere o meno.
Sonia Tura
Immediata la replica del Segretario Podeschi. “Non obbedisco ad alcun ordine del datore di lavoro che, preciso, attualmente è l'Eccellentissima Camera e non Banca Centrale”. Ho prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica e come altri i colleghi che ricoprono un ruolo nel governo o in Consiglio, non obbedisco a ordini ma esercito il mio compito nel rispetto delle leggi e del mandato conferito dai cittadini. Comprendo che un movimento politico di minoranza abbia posizioni aggressive, prosegue, ma usare allusioni di natura personale legate alla sfera professionale, è un livello che non accetto e non ritengo debba essere consono a un paese evoluto. Se i dirigenti di Mdsi sono convinti di quanto hanno scritto, conclude, auspico possano procedere celermente secondo quanto previsto dalle leggi.
Altrettanto dura la replica di Andrea Zafferani. "Quando non si sa fare altro che scadere sul personale per giustificare la propria pochezza di proposte politiche, si ricade in un terreno di barbarie che purtroppo è ancora molto diffuso anche nel nostro Paese". Chi ci accusa, sottolinea, non sa cosa significhi l'indipendenza di giudizio, che invece io e tutti i miei colleghi portiamo avanti nella nostra azione politica. Del resto, aggiunge, non avendo una proposta che sia una per risolvere i gravissimi problemi del nostro sistema finanziario, si fanno accuse personali pur di dire qualcosa. Io a questo ciarpame, personalmente, non mi presto. Il Governo, ricorda, non ha mai lesinato confronti su questo tema, conscio di aver ereditato una situazione pesantissima. Peccato che certa opposizione non abbia nessuna intenzione di contribuire, aggiunge, ma solo di sostenere gli interessi di chi sull’opacità, il permissivismo e gli scarsi controlli di un tempo ci ha campato una vita. La dialettica politica ha un limite, che è il rispetto delle persone. Qualcuno, conclude il Segretario al lavoro, non è in grado di rispettare nemmeno questo limite.
Intanto Rete punta il dito contro l'Hub bancario ipotizzato dal Segretario Celli per dire che il governo cerca di spacciare per rivoluzionario il modello economico della piazza finanziaria, cambiandole vestito, con un progetto ancor più megalomane. Non siamo stati in grado di gestire la prima, di cui ancora stiamo raccogliendo i cocci, scrive Rete, figuriamoci la seconda. Sinistra Unita e Civico 10 che, accusa, rabbrividivano all'idea della piazza finanziaria e dell’indebitamento estero, oggi si sono appiattiti sulle posizioni di Ap, dei socialisti di Celli e del PSD, dentro il maxicontenitore SSD. Questo, conclude Rete, con un governo incapace di porre freni a Segretari di Stato la cui storia dimostra l’incapacità di rimanere senza padroni a cui rispondere, che non si fa scrupoli a far saltare per aria intere banche quando bastava colpire i responsabili di eventuali irregolarità.
Il partito socialista invece stigmatizza il ritardo di Banca Centrale nella pubblicazione dei dati finanziari e bancari e sottolinea come, nonostante la raccolta totale sia diminuita di circa 400 milioni di euro dall’”incoronazione” della nuova governance di Banca Centrale, i loro stipendi non sono stati ancora ridotti. Poi la preoccupazione per la notizia che il commissariamento di Asset Banca non avrebbe motivazioni e la richiesta ai vertici di via del Voltone di spiegare pubblicamente le ragioni di questa scelta.
E su questo interviene anche il Psd puntualizzando che la comunicazione riservata tra gli ex-commissari di Asset e Banca Centrale svela una imbarazzante situazione: le motivazioni del commissariamento erano da ricercare dopo aver proceduto al commissariamento stesso. La vicenda è da indagare sotto tutti i profili compreso, sottolinea il Psd, quello legale. Il governo, aggiunge, non può rimanere in un silenzio trincerandosi dietro la giustificazione della riservatezza dei dati e della vigilanza: ormai sono saltate entrambe. Sono Adesso.sm e l’esecutivo a dover rendere conto delle scelte e soprattutto delle loro conseguenze, ovvero lo smarrimento dei risparmiatori, la non chiarezza sul futuro di una delle banche, addirittura il dubbio se la banca potrà sopravvivere o meno.
Sonia Tura
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