Fissate da tempo, al 1° maggio, le dimissioni di Bodini dall'ambasciata a New York e la sua nomina come ambasciatore a disposizione. Sarebbe opportuno nei confronti di chi ha esercitato la propria missione in maniera alta, avere un'adeguata considerazione, commenta Andrea Belluzzi del Psd. Bodini ha contribuito a fare in modo che il nome di San Marino fosse tenuto in grande considerazione, ricorda l'indipendente Denise Bronzetti. A lui si deve la presenza di Ban Ki Moon a San Marino, quale Oratore, tre anni fa. Bodini è italiano e deve rispondere alle leggi del suo Stato, puntualizza Marco Podeschi dell'Upr. Ma c'è un aspetto legato all'opportunità, ed è ancora più evidente adesso che San Marino è sotto attacco della Guardia di finanza per la questione Torre d'Avorio. Il suo coinvolgimento in Panama Papers non è stato smentito, puntualizza Tony Margiotta di Sinistra Unita. L'ambasciatore era sorpreso, risponde il Segretario agli esteri. Lui risulta interno ad uno studio che raggruppa una serie di aziende che ha sede a Panama con filiali in tutto il modo e il suo nome sarebbe emerso perché cliente di questa società. Al momento non c'è altro, sottolinea Pasquale Valentini. Tutti, ribadisce, hanno un'estrema riconoscenza e rispetto nei confronti dell'ambasciata di San Marino che in questi anni si è guadagnata stima per le cose che ha fatto. Lungi da me puntare il dito contro questa persona, commenta Matteo Zeppa di Rete: i riconoscimenti per il suo impegno sono indiscutibili.
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