Il ministro Scajola aveva indicato il 30 giugno come la data in cui il progetto del Parco Scientifico e Tecnologico avrebbe dovuto prendere corpo e la prima riunione tecnica, tenuta oggi a Roma, conferma l’impegno. Poco più di tre mesi ancora e si conosceranno i dettagli di questa iniziativa che dovrà contribuire in maniera significativa la rilancio di un’area che interessa uno Stato, San Marino, due Regioni, Emilia Romagna e Marche, e due province, Rimini e Pesaro. 10 ettari sui quali dovranno sorgere le strutture idonee all’attività di ricerca e sperimentazione che dovrà richiamare in loco scienziati e studiosi, insieme ad aziende interessate allo sviluppo e all’innovazione tecnologica. Al Ministero per lo Sviluppo Economico c’erano questa mattina le delegazioni tecniche dei due paesi. Clima collaborativo e dialogo proficuo, che hanno consentito di stabilire già i passaggi che porteranno alla prima bozza operativa. La prossima volta, sempre a Roma a fine aprile, le due delegazioni arriveranno all’incontro con proposte concrete per consentire ad un gruppo di lavoro misto di elaborare le prime ipotesi di intervento. Circa 50 i milioni di euro che si pensa di investire per realizzare il Parco Scientifico con i suoi laboratori, biblioteche, centri di elaborazione dati e servizi per accogliere i ricercatori che qui dovranno operare.
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