Obiettivo: autonomia del nuovo Ente da Poste italiane, perché sia efficiente e competitivo per tariffe e e servizi, compresi quelli finanziari e bancari, da regolare con decreti delegati. Così riferisce il segretario Francesco Mussoni. Proprio sui servizi finanziari, come sulle spese per la creazione di Ente Poste le perplessità: “Una scelta che va discussa e condivisa – dice Iro Belluzzi del PSD – in un momento in cui il sistema bancario è in difficoltà e a fronte di una legge che impegna 400 mila euro per la sola stesura”. “Un ibrido - per Denise Bronzetti, PSD - perché si vuole privatizzare, senza scelte coraggiose”. “Non stiamo privatizzando - replica Mussoni - e non è un'altra banca, non possiamo rinunciare a servizi postali”. Comunque licenziato il nuovo l’ente Poste con 9 voti a favore, 4 contrari e 3 astenuti. Fra le mozioni all’ordine del giorno, spicca quella sulle attività del panificio Vallefuoco, clan legato alla camorra coinvolto nelle inchieste Staffa e Vulcano, nel rifornire le mense scolastiche. Alessandro Rossi, che firmò l’interpellanza, propone una certificazione antimafia per le aziende, nonché un ordine del giorno condiviso per impedire che cose simili si ripetano. Concorde il segretario alla pubblica istruzione, Romeo Morri che, però, – dice – “ho preso questa interpellanza come un attacco personale”. Anche dalle opposizioni si chiede di non dare un taglio politico alla vicenda, nell’interesse di tutti. Concorde la maggioranza: da più parti suggerito che il tema venga affrontato in commissione antimafia. Con 9 voti a favore e 6 astenuti passa anche il progetto di legge per la tutela del patrimonio documentario e archivistico, atteso da anni.
a.s.
a.s.
Riproduzione riservata ©
