La riforma fiscale slitta da giugno a luglio. Nessuna rinuncia o marcia indietro. Piuttosto la ricerca di maggiore condivisione. Lo dice il Presidente della dc che definisce la legge innovativa ricordando anche che la fine della legislatura non è alle porte. Abbiamo un anno di tempo, sottolinea Teodoro Lonfernini, per affrontare ancora tanto lavoro. E lo faremo insieme al Psd ma anche con chi, dall’opposizione, si rende disponibile fin da subito, per una azione concreta. Non accettiamo accuse di immobilismo, afferma il segretario della dc, difendendo con forza la riforma tributaria. L’obiettivo, ricorda, è fare emergere i redditi sommersi. C’è una grande attenzione alle fasce di deboli, mentre si colpisce chi guadagna di più. E i vertici della dc puntano il dito sul sindacato di Tamagnini. Si parla di sciopero generale quando la riforma tributaria e l’accordo con l’Italia risolveranno il problema della doppia tassazione dei lavoratori frontalieri e quando c’è già un accordo per stabilizzare i precari della pubblica amministrazione. L’obiettivo è solo politico. E alla Cdls la dc chiede di mantenere aperto il confronto per evitare lo scontro sociale. Patto e Psd si incontreranno, già in settimana, per approfondire i temi principali dell’agenda politica: riforma tributaria, Cassa di Risparmio, mercato del lavoro. Confronti di fine legislatura ma anche di prospettiva, dice il segretario della dc che guarda anche, con interesse, a quello che sta nascendo nell’area socialista.
Nel video l'intervista a Marco Gatti, segretario Pdcs.
Sonia Tura
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