“Diplomazia bilaterale o multilaterale?” E’ il titolo dell’incontro pubblico organizzato martedì sera a Domagnano dal Partito dei Democratici. I Democratici vogliono presentare la domanda di pre-adesione all’Unione Europea, richiesta che in ogni momento, ribadiscono, può essere sospesa, confermata o annullata. Le certezze di Michele Chiaruzzi, in proposito, non vacillano: “lo status di extracomunitari, ha detto, oggi penalizza i sammarinesi e la sovranità degli Stati si esalta solo in quello spazio di condivisione politica che è l’Europa”. Del suo parere anche Marino Pasquale De Biagi, per il quale l’Unione già condiziona le scelte di San Marino, basti vedere la trattativa con l’Ecofin “non possiamo andare avanti coi dubbi – ha rincarato – che ancor oggi ci impediscono anche di avere una nostra costituzione”. Il segretario agli Esteri Fabio Berardi ha sottolineato come la Repubblica abbia decisamente intrapreso la strada della trasparenza, ricordando altresì che il programma di Governo già prevede la progressiva integrazione all’Unione, magari con uno studio preliminare che chiarisca una volta per tutte i costi e i benefici della pre-adesione. Giovanni Lonfernini invoca prudenza “anche se, dovessimo decidere oggi se entrare o meno – ha puntualizzato – la Dc direbbe no. Autorevoli esponenti politici esterni ci hanno consigliato di valutare anche strade alternative. Nessuna miopia – ha puntualizzato – ma mi pongo serenamente alcuni problemi come la libera circolazione delle persone”. Augusto Casali non si schiera con euroconvinti o euroscettici, ma “San Marino, ha detto, ha bisogno di programmi precisi, non può sempre annaspare su tutto e se l’unico modo – ha concluso – di conoscere i pro e i contro è la pre-adesione, allora ben venga”.
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