La sua decisione di non accettare l’incarico nell’Ufficio di segretaria del suo partito ritiene abbia generato equivoci e mistificazioni, e per questo prende carta e penna e scrive una lettera aperta a tutti i democristiani. Una missiva nella quale Pier Marino Mularoni non risparmia critiche verso le scelte della DC, ma conferma il suo impegno in quel partito e la volontà di portare un contributo in un momento che definisce di grande criticità: "Una criticità avvertita – scrive – più dalla base che dagli attuali vertici. Sono stato fra i firmatari del documento dei 21 – spiega – che conteneva un’analisi critica sulla situazione del partito e sulla nomina del nuovo capogruppo, che ha registrato – ricorda – ben 8 schede bianche. Sono tra coloro – spiega Mularoni – contrari alla proposta di candidatura di Gabriele Gatti a Presidente del Gruppo Consiliare, avvenuta – aggiunge – con un metodo quanto meno discutibile. Ho sempre visto con favore l’opportunità di creare prospettive nuove, che ci potessero portare al Congresso con un rigenerato entusiasmo, per dare vita ad una stagione di unità vera e di rinnovamento ideale, ma ho rivisto – dichiara – esitazioni, strumentalizzazioni e ricerche del compromesso, nell’intento di far finta di cambiare tutto per non cambiare niente. La designazione dei componenti l’Ufficio di Segreteria – spiega Mularoni – è il frutto di vecchie logiche spartitorie e non un segnale di novità. Non era questo che volevamo. Nessuno di noi – aggiunge – andava alla ricerca di poltrone, ma di un cambiamento vero, per consentire alla DC di ritrovare un canale di dialogo e di confronto con tutte le forze politiche sammarinesi, evitando un isolamento che si sta manifestando anche attraverso imbarazzanti rifiuti e neppure tanto velate imposizioni su chi dovrà o non partecipare alla Conferenza programmatica. Il rinnovamento non c’è stato – continua Pier Marino Mularoni – ed è per questo che non ho accettato e non accetterò l’incarico proposto. L’unico impegno – conclude – è quello che vive nello spirito di servizio al mio paese, nella consapevolezza che solo una politica fedele alle ragioni storiche della Repubblica e agli ideali democratici cristiani può dare il senso di appartenenza alla DC. Quando tutti intraprenderemo questa strada – conclude – senza spartizioni di poltrone per vecchi e nuovi protagonismi personali, forse potremo tornare ad essere interlocutori politici, per dar vita a progetti di crescita nell’interesse della comunità sammarinese".
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