La commissione consiliare affari di giustizia ha fissato per il 6 febbraio l’audizione con il magistrato dirigente del tribunale, solo dopo deciderà che iniziative intraprendere, alla luce del riferimento di Valeria Piefelici sull’indagine interna condotta a Palazzo di Giustizia. Se cioè avviare azioni disciplinari o meno nei confronti dell’operato del commissario Marsili. La politica vuole delle risposte, ma il tribunale non intende offrire un suo funzionario, quale capro espiatorio di una vicenda che ha diversi risvolti. Non ultimo la mancanza di strumenti per consentire le indagini da parte delle forze dell’ordine. Una legge sulle intercettazioni di fatto mai applicata, una polizia giudiziaria a ranghi ridotti che difficilmente può contrastare i fronti aperti dalle inchieste sulle infiltrazioni mafiose. L’esecutivo ha già in agenda il potenziamento del nucleo, ma prima vuole vederci chiaro nel polverone sollevato dall’ordinanza Brunelli.
Giovanna Bartolucci
Giovanna Bartolucci
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