Tutto da rifare per Ivan Foschi che accusa il Governo di recitare la parte della vittima, ma di aver chiesto all’Italia due anni per lo scambio di informazioni, in barba al mandato del Consiglio di acconsentire subito. Bisognerebbe, invece, fare di più di quanto l’Italia chiede, per dimostrare di essere trasparenti e credibili. Sull’Unione Europea non ha dubbi: domanda di adesione subito. Tutto da rifare anche per Giovanni Lonfernini che boccia l’operato del Governo ricordando le sue promesse mai mantenute dopo la visita di Frattini. “Siamo invece in superblack list – accusa – anche per motivi legati alla vicenda Cassa di Risparmio - Delta”. Sull’Europa si dice favorevole all’integrazione, ma per arrivare a Bruxelles bisogna avere un rapporto collaborativo con Roma. Le dichiarazioni di Mario Fantini nel mirino di Claudio Felici che si stupisce del silenzio del Segretario agli Esteri. “Speriamo quest’anno – commenta ironicamente - nessuno vada al Meeting se il rischio sono i risultati dell’anno scorso”. Alberto Selva di Ap non nega le difficoltà ma ricorda gli importanti passi compiuti come l’uscita dalla procedura rafforzata del Moneyval e dalla lista grigia dell’Ocse. L’Italia naturalmente resta una priorità. Governo e Maggioranza stanno lavorando – assicura – e devono se possibile intensificare gli sforzi. Per Augusto Casali San Marino non deve avallare a senso unico tutto ciò che chiedono oltre confine. Certo, l’Italia è il nostro interlocutore, ma occorre guardare anche ad altre realtà. L’invito è ad allargare gli orizzonti, investendo nei rapporti bilaterali per un dialogo più esteso. Sull’Unione boccia gli approcci ideologici anche se ancora- spiega – manca un quadro chiaro di costi e benefici rispetto all’adesione. Sorprendono le rivelazioni di Pier Marino Menicucci su Banca Centrale. Paolo Savona non ha rinunciato al suo incarico ma non è stato voluto da alcuni membri di Governo. Solo dopo è emersa la candidatura di Masera. Ed esorta all’apertura di un confronto allargato con l’opposizione per affrontare uniti i difficili momenti che attendono l’intera comunità. Sul futuro politico conferma che lo scenario è aperto. “Il Patto e Riforme e Libertà rischiano di diventare semplici etichette – avverte - se non verranno raggiunti risultati.”
Monica Fabbri
Monica Fabbri
Riproduzione riservata ©