La posizione della Repubblica negli organismi internazionali è molto chiara e si basa su due elementi chiave: San Marino è promotore del dialogo e della risoluzione pacifica delle controversie ed è in prima fila quando si tratta di azioni per la denuncia delle violazioni dei diritti umani. Così Pasquale Valentini al Consiglio Grande e Generale. C’è stato, ricorda, un attacco alla segreteria di Stato per gli Affari esteri sulla situazione in Siria. E’ invece grave la violazione dei diritti umani e la segreteria di Stato deve affiancarsi con i 58 Paesi che hanno promosso la risoluzione dell’Onu per una presa di coscienza forte sui crimini. La denuncia riguarda tutti i soggetti che sono protagonisti di queste violazioni. Lo scopo non è aumentare il conflitto, ma la pace. Quando Sinistra Unita ha denunciato come grave avere sostenuto la risoluzione,chiede Valentini, da che parte stava? La rappresentanza di Stati è significativa e il consiglio di sicurezza dell’Onu ha votato la risoluzione 13 a 2. Quindi la situazione in Ucraina. Cc’è una sollecitazione della Federazione russa di fare conoscere al nostro Consiglio grande e generale un documento della Duma, anticipa Valentini. Leggo l’appello ai parlamentari di tutto il mondo per fare il possibile per fermare le violenze in Ucraina. Dalla Duma si indignano perchè le autorità di Kiev favoriscono la guerra civile. Rimangono sconosciuti i nomi delle persone bruciate a Odessa, puntualizza Valentini. Le autorità non vogliono raccontare la verità né citare i colpevoli in giudizio. Sono state uccise decine di persone in vari centri abitati. I feriti sono centinaia. Milioni di cittadini sono ostaggio dei golpisti di Kiev. La popolazione russofona è oppressa dall’autoproclamato potere ucraino. La Duma condivide la posizione della dichiarazioni di Ginevra del 17 aprile. E occorre tenere conto dei risultati del referendum. Il dialogo può avere luogo solo dopo il disarmo generale. La Duma di Stato ritiene necessario consultazioni interparlamentari per trovare gli approcci per la distensione e il recupero della sicurezza dei cittadini ucraini. Solo con la diplomazia parlamentare si può fermare la violenza. A livello di Onu il 27 maggio è stata adottata una risoluzione sull’identità territoriale ucraina. Ci sono tentativi di dialogo di cui la Repubblica svolge un ruolo attivo. Il dramma più grosso è che l’Ucraina ha bisogno di aiuti economici, da tutti promessi, ma in pochissima parte realizzati. L’Ucraina però non riesce a garantire la sicurezza del personale che è disarmato. Le elezioni presidenziali sono state riconosciute come legittime e rispettose della volontà del Paese. San Marino ha fatto proprie le posizioni dell’Ue , ha chiesto alla Russia di ritirarsi dalla Crimea e di intercedere per ristabilire l’ordine. Anche per il Consiglio d’Europa, prosegue Valentini, ci siamo allineati alle varie dichiarazioni condivise: serve una risoluzione pacifica del conflitto. Poi il Segretario agli esteri interviene sul caso Tierce. Spesso siamo i primi, dice, a denigrare l’azione del nostro Paese. Si tratta di una vicenda nata anni fa per un problema tra due privati, due soci di un’attività economica. Tierce ha denunciato alla Corte europea l’iter processuale, ravvisando delle irregolarità. La Corte ha riconosciuto mancanze su modalità e tempi che sono stati corretti con interventi legislativi. E ha indicato l’indennizzo. La vicenda si era completata e lo Stato aveva fatto quanto indicato. Nella prosecuzione del processo tra i due privati, il giudice ha riconosciuto di disconoscere parte della responsabilità a Tierce. Questi ha citato lo Stato per un errore e ora vanta un ulteriore indennizzo. Si è provato a cercare un accordo, sottolinea il Segretario agli esteri, anche per un indennizzo consistente. Tierce ha rifiutato e denunciato San Marino al tribunale internazionale di Parigi. Lo Stato, conclude il Segretario agli esteri, si è posto con la massima disponibilità, non altrettanto dall’altra parte.
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