L’appuntamento a Palazzo Chigi è per ora di cena. A tavola con Mario Monti, Alfano, Bersani e Casini, che vuol continuare l’esperienza di governo con Pdl e Pd, si confronteranno sulle liberalizzazioni, sul lavoro e sulla crescita. Ma tra una portata e l’altra si parlerà di sicuro anche del rinnovo dei vertici della Rai e della riforma della Giustizia. Napolitano segue a distanza il confronto nella maggioranza. Il presidente invoca un clima costruttivo che, spiegano al Quirinale, alla politica può solo far bene. Anche perché, sottolinea Monti alla Camera, malgrado i miglioramenti dell’economia che pure ci sono “non ci si può ancora rilassare; perché il baratro è dietro l’angolo”. E allora è necessario “rilanciare la crescita”: un’operazione che per il professore passa soprattutto per le liberalizzazioni.
E mentre il governo si spacca sui conti correnti gratis per i pensionati, strenuamente difesi dal Pdl ma che le banche vedono come il fumo negli occhi, e resta in stallo la situazione dei Marò detenuti in India, sulla riforma del mercato del lavoro l’ora x scatta martedì pomeriggio, quando Monti e il ministro Fornero hanno convocato le parti sociali a palazzo Chigi per quello che dovrebbe essere l’incontro finale sul testo che subito dopo inizierebbe il proprio percorso parlamentare. Il governo è ottimista e Alfano chiede “una riforma coraggiosa, equa e solidale”. “L’accordo c’è, le risorse per gli ammortizzatori sociali bastano e si chiude su una manutenzione dell’art. 18”, spiega il viceministro Martone, vero sherpa della trattativa con sindacati e Confindustria. Anche se le piccole e medie imprese in rivolta minacciano la disdetta dei contratti.
Da Roma Francesco Bongarrà
E mentre il governo si spacca sui conti correnti gratis per i pensionati, strenuamente difesi dal Pdl ma che le banche vedono come il fumo negli occhi, e resta in stallo la situazione dei Marò detenuti in India, sulla riforma del mercato del lavoro l’ora x scatta martedì pomeriggio, quando Monti e il ministro Fornero hanno convocato le parti sociali a palazzo Chigi per quello che dovrebbe essere l’incontro finale sul testo che subito dopo inizierebbe il proprio percorso parlamentare. Il governo è ottimista e Alfano chiede “una riforma coraggiosa, equa e solidale”. “L’accordo c’è, le risorse per gli ammortizzatori sociali bastano e si chiude su una manutenzione dell’art. 18”, spiega il viceministro Martone, vero sherpa della trattativa con sindacati e Confindustria. Anche se le piccole e medie imprese in rivolta minacciano la disdetta dei contratti.
Da Roma Francesco Bongarrà
Riproduzione riservata ©