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Politica italiana. Si pensa già alle elezioni del 2013

11 lug 2012
Politica italiana. Si pensa già alle elezioni del 2013
Politica italiana. Si pensa già alle elezioni del 2013
Se Mario Monti conferma che non vuol correre per la premiership nel 2013, Silvio Berlusconi riapre i giochi in vista del voto, ed annuncia che intende puntare nuovamente a Palazzo Chigi. “Credo che tornerà in campo”, conferma l’eterno delfino Angelino Alfano ammettendo di essere tra quelli che chiedono al Cavaliere di abbandonare il ruolo da “padre nobile”, che non scalda il cuore degli elettori del centrodestra, per impegnarsi in prima persona.
Secondo i sondaggi, una bussola per Berlusconi, solo con lui alla guida il Pdl potrebbe veleggiare sul 30%. Un risultato che potrebbe non bastargli a conquistare la guida del Paese, ma darebbe al Cavaliere e al suo partito un ruolo determinante nella prossima legislatura: soprattutto se si arrivasse a una grande coalizione chiamata a continuare il percorso di risanamento dei conti e di uscita dalla crisi economica avviato da Monti, che nomina Grilli ministro dell’Economia. Con i banchieri il professore individua nella concertazione “l’origine dei mali d’Italia”; ed ammette che l’Italia stia attraversando un “percorso di guerra durissimo”.
Se Di Pietro si chiede “perchè mai gli italiani dovrebbero votare ancora Berlusconi”, per Bocchino il Cavaliere “non vincerà più le elezioni ma salverà i suoi cento pretoriani per difendere alcuni interessi”. E mentre Casini osserva che “Berlusconi non perde il gusto della battuta”, Maroni domanda caustico: “Dove scende in campo, a San Siro?”. Fondamentale per ogni decisione sarà la nuova legge elettorale, su cui Napolitano lancia un nuovo monito ai partiti sperando in un’intesa, se no la parola passa al Parlamento. Con il Pdl che su preferenze e presidenzialismo non molla.

Da Roma Francesco Bongarrà

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