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Politica in subbuglio. Si torna in Consiglio i giorni 29 e 30 gennaio

23 gen 2008
Politica in subbuglio. Si torna in Consiglio i giorni 29 e 30 gennaio
Tornerà al voto nella mattinata di martedì, di nuovo in seduta segreta, l’ordine del giorno della discordia, quel documento finale del dibattito sulla vicenda Asset, presentato dalle opposizioni e che ha diviso l’aula facendo vacillare la maggioranza con un esito a pareggio: 28 voti a favore e 28 contrari. Un terremoto che continua a registrare reazioni politiche e sul quale si stanno pronunciando i vari organismi interni dei partiti.
Per i Democratici di Centro quella difficoltà numerica che si è manifestata in aula è un fatto tutt’altro che trascurabile e i partiti della coalizione devono trovare una posizione lineare, solo così la prospettiva politica potrà essere seria e responsabile. Diversamente meglio andare alle urne. Chi dovesse inseguire le tentazioni di modificare il quadro politico – evidenziano i DdC – e sta pensando alla riproposizione di vecchie esperienze ormai logore e consunte, se ne assuma le responsabilità. Occorre invece salvaguardare l’attuale coalizione che non pare avere alternative credibili per la guida del Paese.
Accarezza l’idea del voto anticipato anche Sinistra Unita, che ritiene si debba tentare di portare avanti con decisione l’azione già intrapresa dal governo. Troppi progetti sono in fase di attuazione e sarebbe un errore lasciarli cadere in questo momento. Se non si dovessero trovare le condizioni e si dovesse andare comunque alle urne – ribadisce Sinistra Unita – la base della coalizione prevista dalla nuova legge elettorale c’è già, ed è questa attualmente in carica; vedremo in seguito se qualcuno deciderà di aggregarsi e di condividere il progetto politico. Noi – conclude Sinistra Unita – cerchiamo in ogni modo di essere leali fino in fondo.
Posizioni ribadite nel vertice di maggioranza dove le quattro forze si sono confrontate allo stesso tavolo per valutare se esistano le condizioni per proseguire nell’impegno di governo. Le opposizioni faranno sentire la loro voce, giovedì sera, in un incontro pubblico nel quale intendono spiegare la loro visione sulle ragioni che hanno portato il paese in una fase di emergenza.
Tutte unite le forze di minoranza salvo Monica Bollini, dei Sammarinesi per la Libertà, che ha scelto di non dare adesione a questa iniziativa.
Intanto il Partito dei Socialisti e dei Democratici approfitta dell’occasione di incontro con le altre forze per la presentazione dei deliberati del Congresso e non manca certo di affrontare il momento di fibrillazione politica. Nella giornata si sono avvicendati alla sede del PSD, Popolari Sammarinesi e Alleanza Nazionale insieme, il Nuovo Partito Socialista, gli Europopolari, la Lista Civica Noi Sammarinesi poi la Democrazia Cristiana, i Sammarinesi per la Libertà e, nel tardo pomeriggio, vertice con le altre forze di maggioranza. Giovedì tocca alla consulta degli ordini professionali, le associazioni di categoria: Usc, Usot, Unas, Osla e Anis e per finire la consulta delle associazioni culturali e l’Associazione dei produttori Agricoli.

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