L’ufficialità è arrivata al termine di una lunga nottata di lavoro da parte dell’Ufficio Elettorale, che ha vagliato le preferenze, una ad una. Le forze politiche già avevano le informazioni ufficiose su chi aveva superato l’esame del voto e chi no, su chi sarebbe andato ad occupare lo scranno in Consiglio Grande e Generale e chi invece avrebbe dovuto cederlo, ma solo alle prime ore di questa mattina le conferme ufficiali, nella quali qualcuno, in particolare chi era in bilico per un soffio, ha sperato fino all’ultimo per una eventuale variazione a favore. Il vento delle urne porta qualche variazione nella geografia dell’assemblea parlamentare, soprattutto tra i gruppi. A parte la crescita di Alleanza Popolare e Sinistra Unita, che guadagnano rispettivamente 2 e 1 seggio, e il calo nelle fila democristiane, dove si scende a 21, la questione più marcata è quella in casa PSD, dove l’esito elettorale ha portato diversi volti nuovi e fatto uscire di scena personaggi illustri, anche se la nuova riforma consentirà il ripescaggio di alcuni esponenti, quelli border line, sulla soglia cioè del Palazzo. Il Nuovo Partito Socialista ottiene la prima legittimazione degli elettori con 3 consiglieri, lo stesso vale per la lista civica Noi Sammarinesi, i Popolari e i Sammarinesi per la Libertà, che vanno ad occupare uno scranno. Conferma invece il suo seggio ed il proprio rappresentante Alleanza Nazionale. E il giorno dopo lo scrutinio, come prevedibile, si aprono le ipotesi che riguardano le future alleanze, le coalizioni per la formazione del nuovo governo, ma in questo caso nessuno si sbottona. Forse occorrerà attendere che si sia metabolizzato il risultato elettorale prima di mettersi a pensare con chi governare il paese e su quali programmi comuni.
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