Dopo il rigore, per Monti arriva il momento della crescita. Il governo vara il decreto Milleproroghe, che non contiene misure attese, a partire da quelle sulle liberalizzazioni. Ma il presidente del Consiglio apre un dialogo con i partiti che lo sostengono, per raggiungere il massimo di concertazione sulla “fase due”, quella delle ricette per il rilancio dell’Italia, reso sempre più necessario dalla corsa dello spread tra i Btp ed i titoli tedeschi. La prima delegazione ad andare a Palazzo Chigi è stata quella del Pdl, con Alfano soddisfatto dell’interlocuzione con il premier cui chiede “un confronto per stimolare la crescita e lavorare per far sentire più forte la voce dell'Italia in Europa". Il partito di Berlusconi domanda il massimo di impegno per le liberalizzazioni nell'energia, nei trasporti e nei servizi pubblici locali”, che per Gasparri sono “i centri nevralgici di potentati e gruppi d'interesse".
Dopo il Pdl, Monti ha incontrato Casini ed il Terzo Polo, che gli confermano un sostegno incondizionato. E domani potrebbe essere la volta del Pd, anche se il presidente del Consiglio ha visto più volte Bersani, anche lui convinto della necessità di liberalizzare il più possibile. Le consultazioni di Monti, però, non piacciono all'Idv. "Avvengono al di fuori dalle sedi istituzionali, sono riti da prima Repubblica e non sinonimo di una democrazia trasparente”, si lamenta dice Antonio Di Pietro che chiede il ritorno alle urne. Ma Casini difende il premier: "Dopo anni di insulti, con Monti gioca la nazionale. Bisogna aiutare Monti per aiutare l’Italia”, dice il leader dei centristi che chiede “solo riforme utili”.
Da Roma Francesco Bongarrà
Dopo il Pdl, Monti ha incontrato Casini ed il Terzo Polo, che gli confermano un sostegno incondizionato. E domani potrebbe essere la volta del Pd, anche se il presidente del Consiglio ha visto più volte Bersani, anche lui convinto della necessità di liberalizzare il più possibile. Le consultazioni di Monti, però, non piacciono all'Idv. "Avvengono al di fuori dalle sedi istituzionali, sono riti da prima Repubblica e non sinonimo di una democrazia trasparente”, si lamenta dice Antonio Di Pietro che chiede il ritorno alle urne. Ma Casini difende il premier: "Dopo anni di insulti, con Monti gioca la nazionale. Bisogna aiutare Monti per aiutare l’Italia”, dice il leader dei centristi che chiede “solo riforme utili”.
Da Roma Francesco Bongarrà
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