E’ sostanzialmente un’altra apertura di credito quella chiesta al popolo americano, dal presidente Obama, nei 70 minuti di discorso di ieri. “A dispetto delle difficoltà – ha detto – l’Unione è forte; è stato un anno duro – ha ammesso – ma dobbiamo portare avanti il sogno americano”. Con l'agenda legislativa in panne dopo la vittoria repubblicana in Massachusetts, indici di gradimento sotto il 50 per cento e disoccupazione ancora a livelli record, il presidente degli Stati Uniti continua a promettere: investimenti sui giovani, miliardi di dollari per i treni ad alta velocità, aiuti alle famiglie, congelamento degli stipendi per mille vip dell’amministrazione. Ma soprattutto ha chiesto al congresso di insistere su uno dei punti chiave del proprio programma elettorale: la riforma della sanità. ''Quando avrò finito di parlare - ha detto Obama, attirandosi applausi anche bipartisan - altri americani avranno perso l'assicurazione e milioni la perderanno nel corso di quest'anno. Ma io non abbandonerò questi americani e non dovete farlo neppure voi''. E poi il tema della recessione. Secondo Barack Obama la “tempesta” della crisi è passata, ma ne restano le conseguenze. “L’amministrazione – ha concluso – ha fatto qualche sbaglio, ma ha anche salvato 2 milioni di posti di lavoro”.
Gianmarco Morosini
Gianmarco Morosini
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