Vittoria annunciata e risicata. Rimini sceglie la svolta per una manciata di voti. Neppure 400 preferenze separano Andrea Gnassi – in 2813 lo hanno votato - da Tiziano Arlotti: 2444 suffragi, che premiano così così la continuità con la gestione Ravaioli. I dati ignorano quasi Maria Cristina Gattei (Verdi) con soli 259 voti; e non va meglio all’ex presidente Nando Fabbri, che forse sperava in qualcosa di più dei suoi 1179 favori. Una debacle per tutti, però, se si guarda all’affluenza, ieri davvero bassa. Vince dunque anche la disaffezione politica: nei 26 seggi aperti in città, solo 6739 votanti ed è, così, ben lontana la soglia degli 8000, posta come quota minima per queste primarie. Andrea Gnassi, 41 anni, ex consigliere regionale ed ex segretario provinciale del PD festeggia la candidatura a palazzo Garampi a notte tarda, già chiede di lavorare per un futuro di modernità, innovazione e sviluppo e corona così la sua vittoria: “E’ stata una corsa lunga e difficile. Ora arriva la vera sfida per voltare pagina nella storia di Rimini”.
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