Il Psd prende atto della conclusione del percorso verso la Costituente intrapreso insieme a Ps e Mdsi. Il partito, scrive il segretario Nicola Ciavatta, ha necessità di convocare al più presto l'Assemblea Congressuale per ridefinire la sua linea politica e programmatica, avviando un confronto che si sposti dagli organismi di vertice a quello più ampio con tutti gli aderenti.
Il Psd dunque si ferma a riflettere “ per senso – spiega – di responsabilità”, a cui si lega la critica alla proposta di modifica del sistema fiscale, prova di un Governo – si legge - “senza idee eque per accompagnare il paese verso la crescita economica e sociale”. L'unica reazione logica di noi riformisti e progressisti – continua Ciavatta - era creare un fronte comune per passare dalla protesta alla proposta. Se ci fossimo riusciti – commenta con rammarico – il disorientamento si sarebbe trasformato in forza, in spinta verso il cambiamento”. A stretto giro la risposta della maggioranza, che sull'accusa di mancanza di idee del Governo controbatte definendo quelle del Psd sul rilancio "enunciazioni buone per ogni stagione".
Se poi dovessimo valutare il grado di credibilità di certe affermazioni sul metro di quanto messo in campo sul piano politico dal PSD negli ultimi due anni - scrive Adesso.sm - ovvero fallimenti elettorali, scissioni e abbandoni dei propri consiglieri, progetti di aggregazioni approdate nel nulla, un totale
appiattimento su posizioni populiste e patenti di confusione e non affidabilità attribuite al PSD proprio da coloro con cui si sarebbe voluto creare alleanze, il risultato sarebbe un’ulteriore drammatica caduta di credibilità. Le scelte da mettere in campo - conclude - non sono facili e sicuramente il futuro dovrà basarsi su un rinnovato sviluppo della nostra economia, lontano dai pericolosi fallimenti del passato. Di certo non bastano le enunciazioni, disgiunte da scelte chiare e concrete, basate solo su mirabolanti prospettive, senza spiegare come realizzarle.
MF
Il Psd dunque si ferma a riflettere “ per senso – spiega – di responsabilità”, a cui si lega la critica alla proposta di modifica del sistema fiscale, prova di un Governo – si legge - “senza idee eque per accompagnare il paese verso la crescita economica e sociale”. L'unica reazione logica di noi riformisti e progressisti – continua Ciavatta - era creare un fronte comune per passare dalla protesta alla proposta. Se ci fossimo riusciti – commenta con rammarico – il disorientamento si sarebbe trasformato in forza, in spinta verso il cambiamento”. A stretto giro la risposta della maggioranza, che sull'accusa di mancanza di idee del Governo controbatte definendo quelle del Psd sul rilancio "enunciazioni buone per ogni stagione".
Se poi dovessimo valutare il grado di credibilità di certe affermazioni sul metro di quanto messo in campo sul piano politico dal PSD negli ultimi due anni - scrive Adesso.sm - ovvero fallimenti elettorali, scissioni e abbandoni dei propri consiglieri, progetti di aggregazioni approdate nel nulla, un totale
appiattimento su posizioni populiste e patenti di confusione e non affidabilità attribuite al PSD proprio da coloro con cui si sarebbe voluto creare alleanze, il risultato sarebbe un’ulteriore drammatica caduta di credibilità. Le scelte da mettere in campo - conclude - non sono facili e sicuramente il futuro dovrà basarsi su un rinnovato sviluppo della nostra economia, lontano dai pericolosi fallimenti del passato. Di certo non bastano le enunciazioni, disgiunte da scelte chiare e concrete, basate solo su mirabolanti prospettive, senza spiegare come realizzarle.
MF
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