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Psrs: “La manovra straordinaria è del tutto inadeguata”

10 set 2010
Psrs: "La manovra straordinaria è del tutto inadeguata"
Psrs: "La manovra straordinaria è del tutto inadeguata"
Lo afferma il Partito Socialista Riformista che oltre a contestare il metodo dell’esecutivo, ritenuto autoritario e antidemocratico, per via del mancato confronto con le forze politiche ed economiche, è convinto non produrrà l’effetto sperato: quello di contenere il deficit del bilancio. Poco significativi i contenimenti delle uscite e nessun piano per incrementare le entrate: la manovra straordinaria non piace al Psrs che solleva dubbi anche sulla legittimità dei decreti d’urgenza emanati dal Governo. “Procede a colpi di decreto – afferma il segretario, Simone Celli – svilendo il ruolo del Consiglio Grande e Generale. Non è questa – aggiunge – la politica finanziaria di cui ha bisogno il Paese”. Il Psrs risponde anche alle critiche dei Moderati circa le spese per le cene dei consiglieri: “Siamo pronti a qualunque diminuzione dei costi”, dichiara il Capogruppo, Paolo Crescentini, che suggerisce anche altri interventi contenutivi, come il taglio delle spese per la buvette, per gli omaggi filatelici e numismatici, una razionalizzazione delle partecipazioni agli organismi internazionali. “Anche sugli stipendi dei segretari di Stato – aggiunge – si possono fare economie”. Nella sessione consigliare di settembre avrebbero voluto anche un comma sulla politica estera e lamentano il mancato accoglimento della richiesta. Sul caso Sopaf-Cassa di Risparmio invocano la chiarezza: “La politica e l’opinione pubblica hanno in diritto di sapere – afferma Crescentini – che cosa è successo a Palazzo Begni, i toni dei colloqui a cui fa riferimento Fantini”. Poi la politica economica. Il presidente, Paride Andreoli, lamenta i silenzi del Governo sulla cessione della Banca Agricola. “Stiamo assistendo – afferma – a strane manovre sul sistema bancario e finanziario. Noi – aggiunge – auspichiamo che la Bac venga rilevata da un gruppo internazionale, consentendo l’apertura a nuovi mercati di un sistema solido e dinamico. Diversamente il rischio è quello di una negativa autarchia. Infine una considerazione sulla costituente del Partito Socialista, lanciata da Nps: “Siamo aperti – afferma Andreoli – ma ci pare che dichiarandosi fedeli al Patto ma ricercando, nello stesso tempo, il confronto con i partiti dell’area socialista, di fatto confermino il fallimento della coalizione di governo, che ha esaurito la sua azione politica”.

Sergio Barducci

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