Riforme e Libertà incontra le associazioni di categoria e bancarie per dare un contributo costruttivo alla politica estera e da un giudizio negativo per l’imminente firma degli accordi: “Le perplessità – ha detto Monica Bollini - nel confronto con gli operatori si sono trasformate in grande preoccupazione”. Riferendosi ai testi pubblicati sulla stampa e al mancato confronto con l’opposizione. “Dalla condivisione di un testo – ha detto l’esponente di Spl - poteva scaturire qualcosa di meglio. Gli accordi sono frutto di un negoziato non alla pari e svolto in totale sudditanza verso il governo italiano”. Per l’opposizione gli accordi in definizione dovevano prevedere strumenti per un nuovo modello di sviluppo economico. Quello di cooperazione – per Riforme e Libertà – non definisce l’estero vestizione. “L’accordo di cooperazione finanziaria – conclude la Bollini - sancisce che il nostro paese sarà sempre sotto adeguata verifica da parte dell’ Italia, anche quando entreremo nella white list”. Ribadendo un giudizio estremamente negativo.
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